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Peter Pan: Incubo nell'isola che non c'è (2025), 3ª pellicola del TCU con un Peter Pan tossico e rapitore di bambini

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è (Peter Pan's Neverland Nightmare), 3º film del discusso Twisted Childhood Universe (TCU) che reimmagina in chiave horror i classici Disney che hanno perduto i diritti e che quest'anno ci offrirà ben altri 3 film. Essendo un film, diretto da Scott Chambers, molto indipendente, oltre a essere particolarmente violento, sfida anche la censura e qualche contenuto dello stesso potrebbe turbare gli spettatori.


Dopo un intro animata penosamente (e persino peggiore delle intro dei 2 film precedenti basati su Winnie-The-Pooh e i suoi amici incazzatissimi con Christopher Robin) per descrivere attraverso le parole dello stesso Peter la paradisiaca isola che non c'è per irretire i bambini che hanno la sfortuna di incontrarlo e convincerli a seguirlo. Quello che ben presto si intuisce, è che Peter non ha nulla di magico o incantato, lo vedremo solo in una scena levitare, ma in realtà è un'allucinazione dell'uomo dopo essersi iniettato pesanti droghe che definisce iconicamente come "polvere di fata". Dunque, anche questa isola che decanta tanto, la quale nel film originale Disney animato e nel suo sfortunato reboot vediamo con i nostri occhi e quelli dei bambini, davvero "non c'è" se non nella sua fantasia di Peter per crearsi un luogo fittizio come rifugio sicuro per sé, dopo gli abusi ricevuti dalla madre, e per tutti i bambini che gli i capitano a tiro nella "nobile missione" di salvarli dalle feroci angherie presunte da parte dei loro malvagi genitori seguendo le direttive di un essere superiore (ovvero un Peter Pan pessimamente animato con i suoi caratteristici abiti), frutto sempre delle sue allucinazioni, che lo sprona a consegnargli i bambini per condurli presso l'isola. L'attore che interpreta Peter è molto bravo e convincente, riesce a mostrare magnificamente la follia che caratterizza il villain principale e il suo make-up lo rende terrificante e grottesco, inoltre, dopo aver ucciso brutalmente una madre che era riuscito a sfigurarlo orribilmente prima di soccombere nel tentativo vano di proteggere il proprio figlio, Peter sceglie in un negozio come maschera per coprire il volto, quella di un bambino davvero disturbante, probabilmente perché vittima degli abusi della madre, nonostante fosse adulto, dentro di sé continuava a vedersi come un bambino innocente che voleva vivere un'infanzia che gli era stata negata. Raggiungere l'isola che Peter prometteva ai bambini corrispondeva alla morte, ma in alcuni casi il pazzoide trasformava le sue vittime in personaggi chiave del classico Disney, tra questi, istiga un bambino che si identificava come una bambina, che chiamerà Trilli e con il quale inizierà una lunga relazione violenta e di droghe, che la sua famiglia non voleva saperne nulla di lui, e che se lo avesse seguito, sarebbe potuto essere una fata una volta giunti all'isola che non c'è. Ovviamente, non c'è Peter senza Wendy, ma in questo caso Wendy non sarà affatto attratta da Peter, ma sarà la coraggiosa sorella di uno dei bambini rapiti che tenterà di portarlo in salvo assalita dai sensi di colpa per essersi distratta dialogando animatamente con il proprio ragazzo perdendololo di vista mentre veniva rapito.

Considerazioni finali

Film carino, non ai livelli dei precedenti Winnie-The-Pooh che pur non essendo questi grandissimi filmoni, erano piuttosto frenetici e divertenti. È un classico film che potrebbe formare parte del palinsesto di un cinema Grindhouse che offre solitamente horror di Serie B con il quale passare piacevolmente all'incirca 1 ora e ½ senza però che il film faccia particolare presa. Questo primo (è già! Si ipotizza un sequel) tentativo di presentarci, a modo loro, il personaggio ha un ritmo sicuramente più lento dei precedenti film di Winnie-The-Pooh (che in effetti, essendo animali antropomorfi, dialogano poco e ammazzano tanto) ma ciò è giustificato dal fatto che il personaggio di Peter, pur nella sua semplicità, ha bisogno del suo spazio per poter essere sviscerato, buone le scene gore per quanto esagerate e grottesche.

Voto: 6/10

Gerry

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