Molto bene carissimi amici, quest'anno abbiamo ben 4 film basati sui romanzi di Stephen Edwin King: The Monkey che trattiamo oggi diretto da Osgood Robert Perkins, The Life of Chuck già proiettato e acclamato l'anno scorso in anteprima al Toronto International Film Festival, in un uscita nelle sale statunitensi il 6 giugno, The Long Walk in uscita nelle sale statunitensi il 12 settembre, e infine il reboot dello storico e iconico L'implacabile (The Running Man) interpretato magistralmente da Arnold Alois Schwarzenegger il 7 novembre sempre nelle sale statunitensi. Ma iniziamo dal 1º film di quest'anno.
Il padre di 2 gemelli tenta invano di sbarazzarsi di un giocattolo maledetto: la classica scimmietta che una volta girata la chiavetta inizia a suonare strumenti percussivi (in questo caso un tamburello), ma con la chicca extra che è in grado di provocare la morte di una vittima casuale che potrebbe essere benissimo anche colui che mette in moto il meccanismo. Dopo il breve flashback di intermezzo, ci vengono presentati i figli dell'uomo scomparso misteriosamente cresciuti dalla bizzarra madre Lois, che sono l'uno l'antitesi dell'altro: il pavido Hal spesso vittima di bullismo da parte dei suoi compagni di classe, e l'arrogante fratello Bill che lo chiamava in continuazione idiota e lo scherniva, talmente odiato da Hal al punto di bramare di ucciderlo ancor prima di ricevere in eredità dal padre l'inquietante scimmietta tra la paccottiglia che era custodita in un armadio. Ciò che stupisce i 2 gemelli ritrovando il misterioso giocattolo, sono le etichette presenti sulla confezione che recitavano rispettivamente "Gira la chiave, e vedi che succede" e "come nella vita reale", a indicare che il giocattolo incarnava il male e la morte che agisce per vie misteriose e inaspettatamente, colpendo chiuque senza poter essere controllata dalla volontà e dai capricci umani volti contro una persona odiata: girando la chiave si anticipa il lavoro della grande mietitrice che però falcia una vita seguendo un disegno oscuro (e da questo punto di vista, anche per gli aspetti soprannaturali che causano i misteriosi e fatali incidenti, la pellicola strizza molto l'occhiolino a Final Destination). Il 1º ad azionare la scimmietta, del tutto ignaro del pericolo, è Bill curioso di scoprire effettivamente cosa sarebbe potuto accadere girando la chiavetta, e la vittima designata che muore proprio sotto gli occhi attoniti dei gemelli, è la loro tata. Ripresosi dallo shock, Hal stanco delle angherie del fratello, del tutto ignorate dalla madre che non sembra nemmeno accorgersi di cosa accadeva, decide di supplicare la morte di Bill alla scimmietta e aziona la chiavetta, ma la morte si abbatte proprio sulla madre dei 2 ragazzini che, divenuti orfani, vengono adottati dagli zii. Prima però di trasferirsi dai loro parenti, Hal pensa bene di disfarsi della scimmietta facendola a pezzi, e dopo un lungo periodo di relativa tranquillità, la scimmietta ritorna magicamente integra nella loro nuova casa, e alla morte di loro zio in circostanze misteriose, consci di non poter annientare il dannato giocattolo, tentano almeno di contenerlo gettandolo in un pozzo e per ben 25 anni non succede più nulla i 2 fratelli oramai non si sentono più da anni, Hal nonostante tutto si è sposato ma è prossimo a divorziare dalla moglie in procinto di sposare il suo nuovo marito e togliere del tutto la custodia di suo figlio che egli stesso allontanava temendo potesse accadegli qualcosa di orribile a causa del suo passato. E di punto in bianco, Hal riceve una chiamata da parte di Bill proprio durante una lunga sfilza di morti accidentali.
Pareri finali
È un film che tutto sommato mi ha intrattenuto senza farmi gridare al miracolo, oserei dire che si tratta di un film molto derivativo da Final Destination. Bella la fotografia e il design inquietante della scimmietta che prima di decidersi di suonare il suo rullante facendosi aspettare per aumentare la tensione, sul suo volto compare un orrendo e sadico ghigno. Critico invece i dialoghi scurili in modo macchiettistico dei personaggi e situazioni completamente no sense, ci sono però scene comiche e grottesche che mi hanno strappato qualche sorriso, ma i personaggi spesso sono irritanti. Il regista è stato altresì in grado di mostrare alcuni aspetti tipici della poetica Kinghiana come la presenza del giovane protagonistila vittima di bullismo che raggiunta la soglia di sopportazione decide di agire, il delirio religioso, che in questo caso, sconvolge la mente di Bill dopo aver appreso il tentativo del fratello di ucciderlo attraverso la scimmietta, che lui stesso invoca con preghiere rivolte quasi a una divinità. Infine il grande messaggio che vuole passare il film, attraverso anche le parole di Lois rivolte ai figli dopo la morte della loro tata, è l'inevitabilità della morte che non fa alcuna distinzione ed è qualcosa che colpisce tutti anche in modo del tutto inaspettato e fulmineo.
Voto: 6/10
Gerry
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