Molto bene carissimi amici, oggi trattiamo il 3º film del noto franchise zombi movie iniziato con 28 giorni dopo (28 data later), ovvero 28 anni dopo (28 Years Later) sempre diretto da Daniel Francis Boyle. Nonostante un ritmo molto più lento, un azione meno frenetica e diversi personaggi che avrebbero meritato un approfondimento, questo nuovo capitolo risulta essere ugualmente un ottimo film che riesce a commuovere e che sicuramente avrà molto altro da raccontare nelle parti successive. Infatti, almeno una 2ª parte di 28 anni dopo è prevista il 15 gennaio 2026, per ora solo in madre patria, con il titolo di 28 Years Later: The Bone Temple.
Trascurando la carneficina che fa vittime anche tra ragazzini giovanissimi, apparentemente fuori contesto e slegata al resto del film, per non fare eccessivo spoiler in quanto comprendemo le ragiorni narrative attorno alla stessa solo negli ultimi minuti di visione, la trama principale ruota attorno ai 28 anni dopo la contaminazione di rabbia che ha sconvolto le vite di tutti i cittadini del Regno Unito (completamente isolato dal resto del mondo che ha contenuto il morbo) che lottano quotidianamente per la loro vita contro zombie di vario tipo, adoperando risorse sempre più rare, all'interno di piccole comunità barricate in fortezze quasi medievali, armati di arco e frecce. I veri protagonisti sono una famigliola che vive in una di queste cittadelle blindate situata nei pressi dell'isola Lindisfarne, composta dal padre Jamie, esperto in sopravvivenza, la moglie fuori come un balcone Isla e il figlioletto Spike che il padre reputa abbastanza cresciuto per avventurarsi nei pressi della terraferma raggiungibile attraverso un comodo ponte celato dall'acqua che si palesa solo quando avviene la bassa marea, in modo che l'uomo possa insegnare al figlio che oltre la loro piccola realtà, il mondo era ben più grande, oltre svariati trucchi per sopravvivere alle varie tipologie di zombi da alcuni lenti e grassi ad altri ben più grossi, veloci e intelligenti. Jamie e Spike sono costretti a restare più del dovuto sulla terraferma trafiggendo svariati zombie rischiando seriamente una prematura dipartita, e riparandosi in un casolare il ragazzino scorge un fuoco, ma il padre stranamente minimizzare il tutto e finalmente porta suo figlio in salvo dove viene accolto come un eroe dopo la sua sorta di rito di passaggio all'età adulta. Spike, ancora così giovane e curioso, chiede a un suo conoscente chi potesse abitare in quei posti abbandonati da dio sulla terraferma, e questi rispose che ci abitava un medico strambo e inquietante che compiva strani e macabri rituali con centinaia, se non migliaia di cadaveri. Spike è ben lieto della notizia, il loro villaggio era sprovvisto di dottori e la madre, oltre a essere folle, presentava anche inquietanti sintomi, e dunque il ragazzo decise che avrebbe fatto di tutto per permettere alla madre di curarsi, in particolare quando scopre che il padre era in fedifrago e si era convinto che stesse aspettando con impazienza la morte della moglie.
Considerazioni finali
I primi minuti di film mi hanno lasciato un po' perplesso, il ritmo era lento, l'azione scarna ma enfatizzata in stile videoludico ad esempio: oltre a classificare gli zombie in base alle loro facoltà, ogni uccisione a colpi di freccia da parte dei personaggi che lottano per loro vita viene valorizzata da un leggero rallenty e una zoommata del punto colpito dalla freccia. Tuttavia, la parte davvero interessante ed emozionante è quella che vede il rapporto tra madre e figlio, Isla e Spike mi sono sembrati dei personaggi reali, vivi e ho provato molta empatia verso di loro dopo la scoperta del terribile mostro, ahimè reale, che stava consumando la donna affliggedo anche il suo stato mentale, che per lo stadio attuale non avrebbe lasciato scampo neanche se avessero avuto a disposizione medicine e apparecchiature sofisticate. La separazione madre e figlio è stata straziante e ben messa in scena, il personaggio del dottore eccentrico che compiva inquietanti rituali con dei cadaveri si scopre essere un uomo buono e di incredibile umanità che rispettava la vita e la morte delle persone al punto di trascorrere la maggior parte del suo tempo nell'erigere un enorme tempio di ossa e teschi come luogo di pace, affronta la diagnosi di Isla con tatto, riesce a calmare il figlio oramai certo della dipartita della madre che viene freddata in un gesto caritatevole e consensuale da parte del dottore. Ma il film non è solo il trionfo della morte che prima o poi ci verrà a fare visita, ma anche della vita, tra tanti infetti e la società umana, limitata al suolo inglese, sul punto di scomparire, nasce una bambina da parte di madre infetta incredibilmente sana che Spike metterà al sicuro prima di essere salvato da strani personaggi che mi hanno lasciato interdetto per la loro stramberia, il cui leader è legato alla 1ª scena apparentemente slegata dal resto del film.
Voto: 8/10
Gerry
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