Molto bene carissimi amici, oggi trattiamo il 3º capitolo della saga di Largo Winch tratta dall'omonimo fumetto franco-belga, uscito in Francia l'anno scorso e da noi solo quest'anno, con il sottotitolo Il prezzo del denaro (Le prix de l'argent) per la regia di Olivier Masset-Depasse, che strizza decisamente l'occhiolino alle tematiche ambientaliste e ha un tono più malinconico.
Dopo essere rimasto vedovo, Largo si trova in Birmania con il figlio Noom che viene improvvisamente rapito sotto i suoi occhi e quelli di un misterioso osservatore con un binocolo. Nonostante Largo riesca a raggiungere il veicolo su cui era a bordo e malmenare tutti i rapitori, non riesce a evitare una caduta in acqua e perde i sensi. Una volta rinvenuto, Largo cerca disperatamente il figlio senza successo ed è costretto a ritornare ad occuparsi degli affari del suo impero finanziario, il gruppo W, ereditato da suo padre adottivo, incaricando a terzi la ricerca di suo figlio con ogni mezzo possibile, e mentre sta mostrando le meraviglie di un loro avanzatissimo aereo completamente ecosostenibile, la presentazione viene interrotta da un socio in affari di Largo che si suicida repentinamente dopo averlo accusato di licenziamenti di massa e aver tradito la filosofia (ideata das suo padre), del gruppo e della misteriosa sparizione di una gran quantità di denaro che mette l'esistenza del gruppo in seria difficoltà. Completamente stranito, Largo inizia a comprendere che tra la sparizione del figlio e i gravi problemi finanziario del gruppo ci sia un unica mano che agisce per vendetta contro di lui e che vuole distruggerlo sia dal punto di vista psicologico che materiale attaccando direttamente il suo patrimonio. Largo non saprà più di chi fidarsi, continuerà le proprie indagini fino a quando non riceverà l'aiuto da un'inaspettata alleata: Largo, dopo essere stato incastrato e aver ricevuto anche l'infamante accusa di omicidio, riesce a evadere di prigione liberando e trascinando in una missione suicida alla ricerca del responsabile del rapimento del figlio e dei suoi guai finanziario recenti, anche un'attivista ambientale che si sente in sintonia con il miliardario solo per il fatto che anche lei è orfana e perché si renderà gradualmente conto della sua buona fede per cui, da una parte rischierà la pelle, ma dall'altra guadagnerà tanti followers e dimostrerà l'innocenza di Largo.
Considerazioni finali
Tutto sommato, al netto delle sviolinate ambientaliste e agli stereotipi sui ragazzini con gli occhi incollati sugli schermi e i social con un tono fin troppo paternalistico, il film si lascia guardare per le scene action e un'ottima recitazione. La fotografia è piuttosto buona, il film ha in diverse occasioni i suoi momenti, ma nonostante un tono più cupo, mi è parso un po' sotto tono rispetto ai suoi 2 predecessori. In particolare la scelta di un'attivista come principale alleata non è stata a mio parere tra le più appropriate e credibili, non sento delle particolari vibrazioni per un seguito che immagino ci sarà dato il finale lasciato volutamente apertissimo con la possibilità che Largo possa, nel prossimo futuro prossimo, riabbracciare il proprio Noom, ma neanche mi dispiacerebbe vederlo.
Voto: 6/10
Gerry
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