Passa ai contenuti principali

Largo Winch: Il prezzo del denaro (2025): Serpi all'interno dell'impero economico di Largo

Molto bene carissimi amici, oggi trattiamo il 3º capitolo della saga di Largo Winch tratta dall'omonimo fumetto franco-belga, uscito in Francia l'anno scorso e da noi solo quest'anno, con il sottotitolo Il prezzo del denaro (Le prix de l'argent) per la regia di Olivier Masset-Depasse, che strizza decisamente l'occhiolino alle tematiche ambientaliste e ha un tono più malinconico.


Dopo essere rimasto vedovo, Largo si trova in Birmania con il figlio Noom che viene improvvisamente rapito sotto i suoi occhi e quelli di un misterioso osservatore con un binocolo. Nonostante Largo riesca a raggiungere il veicolo su cui era a bordo e malmenare tutti i rapitori, non riesce a evitare una caduta in acqua e perde i sensi. Una volta rinvenuto, Largo cerca disperatamente il figlio senza successo ed è costretto a ritornare ad occuparsi degli affari del suo impero finanziario, il gruppo W, ereditato da suo padre adottivo, incaricando a terzi la ricerca di suo figlio con ogni mezzo possibile, e mentre sta mostrando le meraviglie di un loro avanzatissimo aereo completamente ecosostenibile, la presentazione viene interrotta da un socio in affari di Largo che si suicida repentinamente dopo averlo accusato di licenziamenti di massa e aver tradito la filosofia (ideata das suo padre), del gruppo e della misteriosa sparizione di una gran quantità di denaro che mette l'esistenza del gruppo in seria difficoltà. Completamente stranito, Largo inizia a comprendere che tra la sparizione del figlio e i gravi problemi finanziario del gruppo ci sia un unica mano che agisce per vendetta contro di lui e che vuole distruggerlo sia dal punto di vista psicologico che materiale attaccando direttamente il suo patrimonio. Largo non saprà più di chi fidarsi, continuerà le proprie indagini fino a quando non riceverà l'aiuto da un'inaspettata alleata: Largo, dopo essere stato incastrato e aver ricevuto anche l'infamante accusa di omicidio, riesce a evadere di prigione liberando e trascinando in una missione suicida alla ricerca del responsabile del rapimento del figlio e dei suoi guai finanziario recenti, anche un'attivista ambientale che si sente in sintonia con il miliardario solo per il fatto che anche lei è orfana e perché si renderà gradualmente conto della sua buona fede per cui, da una parte rischierà la pelle, ma dall'altra guadagnerà tanti followers e dimostrerà l'innocenza di Largo.

Considerazioni finali

Tutto sommato, al netto delle sviolinate ambientaliste e agli stereotipi sui ragazzini con gli occhi incollati sugli schermi e i social con un tono fin troppo paternalistico, il film si lascia guardare per le scene action e un'ottima recitazione. La fotografia è piuttosto buona, il film ha in diverse occasioni i suoi momenti, ma nonostante un tono più cupo, mi è parso un po' sotto tono rispetto ai suoi 2 predecessori. In particolare la scelta di un'attivista come principale alleata non è stata a mio parere tra le più appropriate e credibili, non sento delle particolari vibrazioni per un seguito che immagino ci sarà dato il finale lasciato volutamente apertissimo con la possibilità che Largo possa, nel prossimo futuro prossimo, riabbracciare il proprio Noom, ma neanche mi dispiacerebbe vederlo.

Voto: 6/10

Gerry

Commenti

Post popolari in questo blog

Peter Pan: Incubo nell'isola che non c'è (2025), 3ª pellicola del TCU con un Peter Pan tossico e rapitore di bambini

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di  Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è ( Peter Pan's Neverland Nightmare ), 3º film del discusso  Twisted Childhood Universe  ( TCU ) che reimmagina in chiave horror i classici Disney che hanno perduto i diritti e che quest'anno ci offrirà ben altri 3 film. Essendo un film, diretto da Scott Chambers, molto indipendente, oltre a essere particolarmente violento, sfida anche la censura e qualche contenuto dello stesso potrebbe turbare gli spettatori. Dopo un intro animata penosamente (e persino peggiore delle intro dei 2 film precedenti basati su Winnie-The-Pooh  e i suoi amici incazzatissimi con Christopher Robin) per descrivere attraverso le parole dello stesso Peter la paradisiaca isola che non c'è per irretire i bambini che hanno la sfortuna di incontrarlo e convincerli a seguirlo. Quello che ben presto si intuisce, è che Peter non ha nulla di magico o incantato, lo vedremo solo in una scena levitar...

Sniper: l'ultimo baluardo (2025): la leadership è un'azione, non una posizione

Molto bene carissimi amici, la nota saga ultra trentennale  Sniper , che seguo con piacere dal 1º capitolo del 1993,  è ritornata con un 11º capitolo diretto magnificamente dalla regista Danishka Esterhazy che ha per titolo L'ultimo baluardo ( The Last Stand ). Per chi non conoscesse il franchise, come suggerisce il titolo della saga, ci si concentra sul cecchinaggio e nel 1º film, che presenta il leggendario cecchino e marine Tom Beckett che vanta il record di uccisioni confermate, ho avuto modo di conoscere una figura professionale di cui non sapevo nulla nonostante la sua vitale importanza: l'osservatore, ovvero una sorta di consulente/esperto che indica parametri come il vento, la distanza di un obiettivo offrendo una consulenza al cecchino standogli accanto, prima che questi spari (mentre di solito in vari film e videogiochi, i protagonisti sono così esperti da non affaticarsi mai e fare tutto da soli, anche se però anche nella franchigia di Sniper , poco a p...

Nosferatu (2025): una remake forse troppo ispirato a quello herzoghiano, ma con good ending (più o meno)

Molto bene carissimi amici, dopo aver trattato il Nosferatu  del 1979 (la cui recensione potete leggerla qui ) di  Werner Herzog  , oggi passiamo a rassegna quello del 2024 (in madrepatria, da noi invece uscito nel 2025) di Robert Eggers , che nella sua trasposizione (con le opportune differenze che analizzeremo) si rifà molto, riproducendo molte scene fedelmente, proprio alla pellicola del collega tedesco, per cui non daremo molto peso alla trama che è prettamente quasi la stessa, adottando però i nomi originali pensati da da Friedrich Wilhelm Plumpe/Murnau  per cui il nostro caro conte, torna a chiamarsi Orlok. Le principali differenze con la pellicola di Herzog Nel film del 2024, molto più spazio viene dedicato al personaggio di Lucy (qui chiamata Ellen) perseguitata in giovane età da visioni spaventose a causa anche del fatto di aver evocato personalmente lo spirito del conte vampiro che desidera unirsi a lei, dunque nel film, continua a essere l'eroi...