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Borderlands, una trasposizione di un franchise ludico che non convince

Borderlands, recensione e considerazioni

Molto bene carissimi amici, prima di dirvi la mia su Borderlands, premetto che non ho giocato nemmeno a un gioco del franchise, ho visto qualche gameplay e se posso scagliare una lancia a favore della pellicola, di sicuro il budget alto ha permesso di ricreare, a mio avviso, piuttosto fedelmente l'atmosfera  generale, buoni i combattimenti e piuttosto frenetici proprio come in un videogioco, anche se alcuni effetti speciali sono orripilanti e la sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi fanno acqua da tutte le parti. Mi aspettavo molto di più da Eli Raphael Roth, evidentemente è meglio che si dedichi alle  pellicole horror come Hostel e Cabin Fever



Borderlands, la trama del gioco

La protagonista è una cacciatrice di taglie di nome Lilith che riceve l'incarico da un ricco industriale di armi che porta il suo nome  Atlas, affinché recuperi "sua figlia", un eridiana ovvero: un membro appartenente a un'antica civiltà scomparsa che grazie alla sua tecnologia condivisa con il genere umano, quest'ultimo era progredito molto. 

Tuttavia, molti segreti sono tenuti nascosti in una cripta apribile solo tramite una chiave e un membro  degli eridiani sul pianeta Pandora (e in effetti la cripta in un certo modo rappresenta il famoso vaso di Pandora) che tra l'altro fu il paese natale della  cacciatrice di taglie prima di abbandonarlo in giovane età. E' evidente che lo scopo di Atlas è di impadronirsi delle tecnologie a scopi militari e rinforzare il proprio potere, dopo qualche momento di esitazione di Lilith che non vuole fare da babysitter vedendo il compenso si convince a partire sul  pianeta dove è accolta da un insopportabile robottino: Claptrap che non smette mai di fare battute idiote e irritare lo spettatore (non a caso il film è stato un fiasco al botteghino) ed era stato programmato da qualcuno con il fine di proteggere e guidare Lilith qualora avesse fatto ritorno sul pianeta.  

Finalmente,  dopo una breve ricerca, Lilith incontra la eridiana di nome Tina che non è meno rompi palle e con una personalità fuori di testa e bambinesca ancora più molesta di Claptrap. Dopo qualche resistenza, Lilith che per essere una cacciatrice di taglie dimostra avere un cuore d'oro, venendo a sapere chi  è Tina e che non ha la minima intenzione di rincasare dal "paparino" si premura di difenderla e si allea con i compagni della giovane, un soldato che aveva fatto fuggire da una struttura la eridiana di nome Roland (interpretato da Kevin Darnell Hart, che come suo solito come in Jumanji o Die Hart non poteva fare a meno di dire qualche battuta sulla sua bassezza) e uno psicopatico mascherato alla Jasaon Voorhees di nome Krieg, incontrato nella stessa struttura. 

Per saperne di più sulla misteriosa chiave, il nostro gruppo, affrontando milizie private di Atlas e altri pazzoidi come Krieg appartenenti alla tribù degli "Psychos" si metteranno in contatto con una scienziata che Lilith conosce molto bene e ci verranno forniti altri dettagli sul passato della cacciatrice che avrà un ruolo molto importante che scopriremo verso la fine del film, ma ancor prima c'è un indizio piuttosto palese che fa intuire quale sarà il colpo di scena. Rispetto a come lo aveva massacrato la critica mi aspettavo molto peggio, ma di sicuro si tratta di un prodotto mediocre.


Voto: 5/10


Gerry



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