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Buddah, un manga "esegetico"

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di un dei fumetti più celebri del maestro Osamu Tezuka, che come immagino saprete, fu un fumettista molto prolifico e ottenne il giusto riconoscimento di "padrino dei manga". 

Dati editoriali

Un fumetto che potremo definire "esegetico": perché in 14 volumi pubblicati da Ushio Shuppan  tra il 1972 e il 1983 (per un totale di 20 milioni di copie) è narrata la vita di Buddah dalla sua miracolosa e preannunciata nascita, la sua vita come asceta, le austerità che si inflisse fino ai primi insegnamenti (che in un certo senso hanno dei principi molto simili al cattolicesimo e altre religioni), talvolta miracoli e persino esorcismi unendo insieme anche umorismo e avventura creando personaggi ad hoc. 

Non possiamo certo dire che venga riportata fedelmente la sua vita e diversi dettagli storici con la massima fedeltà storiografica, è pur sempre un fumetto ma anche per chi in generale non crede in alcuna divinità il fumetto può ugualmente lasciare il segno. Non si tratta di un fumetto per tutti sia per i temi che per i disegni che sono palesemente invecchiati e non a tutti può piacere questo stile: splendidi i paesaggi e le ambientazioni ma la realizzazione grafica dei personaggi sembra caricaturale e imita le produzioni Disney di cui Tezuka era un grande amante.



Trama

Parlando della trama, prima di concentrarsi su futuro Buddah (ovvero: l"illuminato", "colui che si è svegliato") Siddharta Gautama, l'autore inizia con una parentesi storica parlando della civiltà ariana, non quella a cui credevano appartenere i nazisti, ma quella storicamente comprovata che ebbe origine nell'attuale Iran e si diffuse negli attuali Pakistan e India. La società ariana poggiava su un rigido sistema di caste per cui chi nasceva schiavo non poteva migliorare in alcun modo la sua condizione e al contrario, chi era nobile, anche se in rovina, restava pur sempre nobile. Al vertice della società c'era il clero rappresentato dai bramini, seguivano subito dopo dai re e i nobili e infine gli schiavi odiati e trattati al pari di animali conosciuti come paria. 

All'inizio della nostra storia, è proprio di un paria che si parla: un maestro bramino di nome Asita, affida il compito al discepolo Naradatta di cercare un uomo che sarebbe diventato "il re del mondo" e quindi considerabile come una divinità. Naradatta facendo domande in giro, viene a sapere di un paria di nome Tatta dalle abilità straordinarie, egli infatti era in grado di lasciare il proprio spirito dal suo corpo momentaneamente per trasferirlo nel corpo di un animale e sfruttarlo a suo piacimento e dunque il bramino, anche se perplesso della casta di appartenenza del presunto "re del mondo" va alla ricerca del giovane. Subito dopo, l'autore ci parla proprio del paria, un delinquente che rischia di far separare un figlio dalla propria madre perché aveva sottratto a un ragazzo di nome Chapra delle stoffe che doveva vendere per conto del suo padrone mercante. 

Chapra dimostra anche lui di avere incredibili abilità, lancia pietre con una precisione da cecchino e guadagna il rispetto di Tatta e i due salvano la donna da una vendita di schiavi. Successivamente, sarà proprio Chapra e la madre a ricambiare il favore a Tatta: il loro regno governato dagli Shakya: Kapilavastu, è debole e subisce un tentativo di invasione da parte del regno dei Kosala che misero a ferro e fuoco i villaggi vicini e i cari di Tatta furono massacrati.


Il Buddah

Parlando nello specifico di Buddah, proprio durante la sua nascita, una serie di eventi naturali catastrofici permise al suo regno di sopravvivere e già questo è il segno che sarebbe divenuto un uomo eccezionale e fuori dal comune. 

È di origini nobili, ma cagionevole di salute, però tra le sue qualità era di grande intelletto e curiosità, empatia nei confronti di ogni forma di vita e incapace di comprendere la violenza sugli animali e vedendone una grande quantità massacrati inizia ad avere una gran paura della morte e a chiedersi cosa ci fosse dopo il trapasso e contrario al sistema di caste, egli stesso si innamorò di una paria che venne brutalmente torturata e allontanata momentaneamente dalla sua vita. Tutti questi eventi, portarono l'uomo a porsi domande e a rinunciare agli agi della sua condizione per apprendere e successivamente insegnare dopo aver assistito ad un misterioso evento e a mano a mano che Siddharta si avvicina al suo scopo gli compare un misterioso bramino che sarà il suo maestro fino alla fine dei suoi giorni. 

Buddah inizierà come forma di penitenza una vita di austerità auto infliggendosi punizioni e incontrando molti personaggi tra asceti, sovrani e paria tra i vari regni e maturando i suoi insegnamenti che in futuro avrebbe a sua volta insegnato. Insegnamenti che oggi sarebbero visti come banali norme sociali scontante, ma che al tempo furono rivoluzionarie: il rispetto di ogni forma di vita, l'eguaglianza sociale e il cammino da seguire verso l'illuminazione coltivando tutte le proprie virtù.

Verdetto

Nonostante i temi religiosi non siano di mio interesse è una storia interessante, con moltissimi personaggi le cui vicende si intrecciano e verso i quali si prova una gran empatia a causa di un tipo di società dura e guerre che causano lutti e la morte di molti personaggi a cui ci affezioneremo pagina dopo pagina. Ho letto diverse opere di Tezuka, questa probabilmente è l'opera dov’è maggiormente presente l'umorismo che a mio avviso paradossalmente invece di alleggerire la lettura quando gli argomenti sono molto seriosi, spezza il ritmo e a volte e un po’ troppo puerile, però è simpatica l'idea di inserire dei piccoli cammei con personaggi di altri suoi fumetti come Black Jack che spero di leggere quanto prima e in generale è una lettura profonda.

Voto: 7/10

Gerry


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