MaXXXine (2024): recensione
Molto bene carissimi lettori, oggi trattiamo MaXXXine (che uscirà in Italia il 21 di questo mese ma che ho visto già sottotitolato) terzo e ultimo capitolo della trilogia di Timon West iniziata nel 2022 con X e il suo prequel, nello stesso, anno Pearl. Il titolo del 3º episodio fa riferimento alla protagonista è unica superstite del gruppo di produttori, registi e attori che volevano cavalcare l'onda dell'industria pornografia, che negli anni 70 stava per avere un'età dell'oro con le VHS, e le 3 X fanno riferimento al fatto che è un 3º capitolo ma ovviamente anche le XXX tanto amate dai fruitori della cinematografia hard.
MaXXXine, le differenze con i capitoli precedenti
Rispetto ai primi due, il terzo capitolo ha un ritmo quanto meno un ritmo più energico. MaXXXine inizia con il porno ma tra una pippata e l'altra vuole sfondare nel cinema ed essere una star (come Pearl che voleva sfondare nel balletto ed era gelosa di Maxine per non esserci riuscita, della sua bellezza e gioventù), a metà 80 Maxine sa che superati i 30 si perde ben presto la popolarità, ma per i suoi trascorsi cinematografici trova difficoltà a trovare impiego a Hollywood fin quando in un provino mostra di possedere ottime qualità attoriali viene scritturata per realizzare un horror, che all'epoca erano in voga forse più di oggi nonostante ci sia un bel mercato.
Tuttavia, mentre la ragazza inizia a prendere parte al film studiando il copione e recitando continua a intrattenere gli adulti con dei spettacolini hard e un cliente osservandola sembra covare un profondo odio verso di lei.
MaXXXine, una trama ben fatta e un'ottima ambientazione
Ad un certo punto, sui vari TG inizia a circolare la notizia di un misterioso serial killer che marchia le sue vittime come se fossero manzi e quasi contemporaneamente, un detective privato si fa avanti ricattando Maxine con i filmati porno che aveva girato nel primo film minacciando di spifferare tutto alla polizia se non si fosse recata nel luogo dove l'attendeva l'uomo che lo aveva pagato e che sembrava conoscere tutto.
Maxine non si lascia intimidire, ma allo stesso tempo la polizia si interessa a lei perché le varie vittime erano sue conoscenti/colleghe e riflettendoci su, facendo 2+2 si rende conto che chiacchierando poco tempo prima con le ragazze morte, diverse le avevano menzionato una festa da sballo nei pressi di certe colline e curiosamente, l'indirizzo del suo ricattato re portava proprio in quella direzione. In realtà, il finale, per quanto interessante e collegato a un personaggio del primo film è un pochino suggerito da una scena flashback di quando Maxine era una bambina felice, ma se devo essere onesto mi è piaciuto molto, anche l'uso della musica che propone alcuni classici 80s si sposa bene con le scene e in generale l'ambientazione.
Voto 8/10
Gerry
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