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Speak No Evil (2024), remake del omonimo film cult danese con good ending

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di un remake accolto in modo misto dal pubblico: tra chi preferisce l'originale e soprattutto il messaggio che vuole veicolare e chi, al contrario, apprezza maggiormente il finale di questa pellicola del 2024 forse più scontato e speranzoso.



Parlando del film originale del 2022 diretto da Christian Tafdrup, Speak no Evil è il titolo internazionale, ma preferisco di più quello originale in lingua danese: Gæsterne, "Ospiti" nella nostra lingua, che a mio parere è migliore per rendere meglio l'idea della trama. Essenzialmente, per chi non avesse visto neanche l'originale, 2 famiglie: una danese, che ha una figlia autistica e l'altra olandese con un figlio che (a detta dei genitori) per una menomazione alla lingua non è in grado di esprimersi, si incontrano per puro caso durante una vacanza in Italia e, parlando del più e del meno, entrano in sintonia. Appena la famiglia danese rimpatria, riceve poco dopo una lettera dalla famiglia olandese che li invita come ospiti e, dopo qualche titubanza se accettare o no l'invito, i danesi accettano e si recano dagli olandesi che li trattano molto bene al principio, nonostante la loro esuberanza. Mano a mano che passa il tempo, gli olandesi sembrano gradualmente esercitare un forte ascendente sui danesi che si lasciano manipolare come marionette. Il finale, senza spoilerarlo, mostra un tipo di violenza accettata passivamente dopo un lungo processo di manipolazione secondo il classico sistema della rana bollita.

Le differenze del remake di James Thomas Watkins

In realtà non molte, principalmente cambiano le nazionalità delle 2 famiglie che però si incontrano sempre durante delle vacanze in Italia. La famiglia con la ragazzina autistica americana viene invitata a trascorre del tempo insieme in UK e gli eventi e le azioni sproporzionate della famiglia ospitante sono proposte 1 a 1 nel remake. Tuttavia, cambia profondamente il finale, a mio avviso, più razionale e action. Il figlio degli inglesi, che palesemente non parla la loro lingua (e scrive dei messaggi in una lingua incomprensibile per chiedere aiuto),  farà di tutto per farsi comprendere prima dalla figlia della famiglia USA e poi dai  genitori, che è trattenuto con la forza e che si trovano tutti in gran pericolo. Dopo aver compreso la situazione , la famiglia USA sarà tutt'altro che docile e remissiva, pronta ad affrontare la morte impassibilmente, ma tenterà il tutto per tutto per difendersi e come!   

Considerazioni personali

A essere sinceri, vedendo l'originale mi annoiai per la maggior parte del tempo, perché non succedeva quasi niente, ma per il significato del film e il triste destino dei personaggi, in primis della ragazzina, rivalutai del tutto la pellicola negli ultimi 20/30 minuti. In conclusione dunque, credo si tratti principalmente di una questione di mood, per me entrambi i film sono godibili però, se si vuole un horror atipico che veicola anche un messaggio forte allora consiglio il film originale, mentre se si vuole un horror abbastanza tradizionale e che riesce nella parte finale a creare un ritmo frenetico allora consiglio il remake. In ogni caso, per entrambi i film, il mio 

Voto: 8/10

Gerry

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