Molto bene carissimi amici, oggi parliamo del quinto film del franchise The Crow/Il corvo, che come i suoi predecessori non è riuscito a eguagliare il primo film del 1994 che è l'unico ad essere riuscito a trasportare fedelmente il fumetto originale di James O'Barr del 1988.
La critica è stata particolarmente feroce perché la pellicola di quest'anno ha avuto la presunzione di definirsi un reboot del film del 1994 per motivi prettamente di marketing, per celebrare (malissimo, a parer mio) i 30 anni dall'uscita del film di culto soprattutto dopo la tragica morte sul set di Brandon Lee all'età di solo 28 anni.
Probabilmente se lo avessero pubblicizzato come un film indipendente senza dare i nomi della coppia di fidanzati del film del 1994 avrebbero ricevuto meno critiche ma non avrebbero spostato di molto l'asticella di questo film sciapo e confusionario.
La trama in breve
In un flashback, il piccolo Eric salva un cavallo intrappolato nel filo spinato e senza un perché, si ritrova adulto in...boh...non si capisce cosa: un ospedale psichiatrico? Un riformatorio? Un centro sociale per tossicodipendenti? Non si riesce a capire. Fatto sta che nella struttura incontra la sua bella, Shelly che fino a poco tempo fa aveva ricevuto sa un'amica un misterioso video che sarebbe dovuto essere una prova decisiva per inguaiare un uomo che sembra aver stretto un non meglio specificato patto con il diavolo e dal quale desiderava allontanarsi.
Del misterioso uomo, sappiamo solo che appassionato di musica e pone le sue attenzioni verso una promettente pianista che fa la sua comparsa in diverse occasioni e sembra essere un personaggio fondamentale per la trama ma di cui sembra che il regista Rupert Miles Sanders , si sia completamente dimenticato.
Per non anticiparvi troppo, mi aspettavo un film assai più brutto, ho visto molto di peggio e un film soporifero e mediocre, persino i suoi predecessori e altri fumetti (tra alti e bassi, parlando dei fumetti si trova qualche storia carina) hanno un minimo di approfondimento in più dei personaggi e storie con una trama più definita.
Voto: 4/10
Gerry
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