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Il gladiatore 2: il sogno di Roma (o americano?)

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di un sequel annunciato da molto ma che è uscito solo quest'anno, dopo ben 24 anni ritorna Il gladiatore (Gladiator) sempre diretto da Ridley Scott. La pellicola ha fatto infuriare moltissimo gli storici, ma non entreremo nel merito perché non sono mai stato una cima negli studi e non ho idea di quali siano le incongruenze con la realtà storica, ma ci sono effettivamente alcune cose che lasciano sgomentati.  Tuttavia, nel suo insieme è un film per passare un serata senza troppe pretese e scorre abbastanza liscio, non ha i livelli di epicità del suo predecessore e sembra una sorta di pretesto (in parte anche per battere cassa con un acchiappa biglietti) per lanciare un messaggio politico.

Un sequel forzato da una trama che giustifica una parentela inaspettata 

Per volere dei 2 imperatori gemelli al potere: Caracalla e Geta, lo zelante generale Acacio conquista con successo la Numidia passando a fil di spada la popolazione e rendendo vedovo e prigioniero dei romani il protagonista Annone che si scoprirà essere Lucio, figlio di Lucilla e del fù gladiatore del capitolo precedente Massimo, mandato in esilio dalla madre per proteggerlo da bramosi del suo regno essendo legittimo erede al trono. Annone/Lucio la giura al generale Acacio mentre sputa sangue in combattimenti vari (perfino contro scimmie demoniache), e viene notato e acquistato da un mercante di schiavi di nome Macrino, un viscido manipolatore che gli promette la libertà (ammesso che sopravvivesse ai combattimenti) e la testa del generale Acacio che avrebbe potuto strappargli egli stesso in occasione dei giochi tenuti in onore del militare dopo aver ricevuto anche la prestigiosa corona d'alloro d'oro per la conquista conseguita. Acacio, dal canto suo, scopriamo essere anch'egli un ribelle e agitatore disgustato dalla corruzione e dalla tirannia degli imperatori che tra l'altro sono datori di lavoro schifosi che rifiutano delle meritate ferie al generale per restare con Lucilla (che lo ha sposato in seconde nozze), infatti, subito dopo i giochi avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche e conquistare niente di meno India e Persia. Acacio, in gran segreto, è in contatto con uomini fedeli che vogliono come lui attuare un golpe e rovesciate i gemelli imperatori per dare il potere al senato e promulgare una repubblica, ma non sarà facile perché Roma ha occhi e orecchi ovunque. Quello che poco mi convince, è il cambio di prospettiva repentino di Annone/Lucio che la madre riconosce da una citazione di Virgilio che recita: se da un lato, l'uomo non riconosce Lucilla come madre e vuole la testa dell'attuale marito basta un discorso del generale sul valore della terra e dei valorosi uomini della Numidia che hanno cresciuto in terra straniera Annone, per non vedere più il generale come nemico mortale,certo è comprensibile che condivida come Acacio l'odio verso una Roma guerrafondaia che per diritto divino si sente giustificata a conquiste ed eccidi trascurando il benessere dei propri cittadini che tra l'altro non sostengono il governo e si può respirare un'aria di tumulti e di guerra civile tangibile (sembra una frecciatina proprio all'attuale impero a stelle e strisce e in particolare alle tensioni durante il periodo di campagna elettorale) e il desiderio di una Roma giusta (e di nuovo grande). L'incontro di Lucio con Massimo non era stato così enfatizzato nel 1° film, in questo 2° addirittura in modo forzato diventa persino suo figlio e Lucio ne parla come se lo conoscesse benissimo nonostante il loro incontro fosse stato fugace. 

Considerazioni finali

Come già scritto, il film tutto sommato intrattiene anche se ci sono alcuni aspetti decisamente trash a partire dalle già citate scimmie demoniache in CGI decisamente bruttine da vedere, ma anche i combattimenti nell'arena sono esagerati come un campione che falcia gladiatori cavalcando, come un docile cavallino, un rinoceronte, oppure durante una battaglia navale (il che è fattibile, il Colosseo poteva essere allagato per riproporre storiche battaglie navali dai gladiatori) con la presenza di squali (a quanto ne so tutti i tentativi di tenere in cattività in acquari gli squali sono falliti, essi odiano i traslochi e muoiono dopo poco tempo). Molti personaggi sono di contorno e non vengono approfonditi, i particolare gli altri gladiatori colleghi di Lucio non ne ricordiamo nessuno perché non interagiscono con l'eroe e all'occorrenza si limitano solo a seguirlo perché credono in lui e nei suoi ideali, Lucio interagisce solo con il medico dell'arena che sarà utile verso la fine dopo essere divenuto amico intimo di Lucio ma i particolari della sua vita che ci offre non sono ne interessanti ne  legati al momento decisivo del film. Il personaggio più interessante è stato proprio quello del mercante di schiavi  Macrino che condivide l'odio di Acacio e Lucio per l'attuale Roma e anche per la  sua condizione di ex schiavo, l'uomo ottenuta una favorevole posizione dopo duri sacrifici e dopo essersi liberato dalla schiavitù cova un odio viscerale per l'Urbs e ingraziandosi i boriosi imperatori, li muove abilmente come marionette con l'obiettivo di strappare loro il potere.    

Voto: 6/10

Gerry

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