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Captain America: Brave New World (2025): 1ª avventura di Sam Wilson nei panni di Capitan America

Molto bene carissimi amici, oggi trattiamo rispettivamente il 4º capitolo di Captain America (con il sottotitolo Brave New World, diretto da Julius Onah) all'interno dell MCU, 35º film complessivo dell'universo, e 5º film dell'attuale fase 5 che si concluderà con Thunderbolts in uscita nelle sale italiane il 30 aprile 2025. 

Sam Wilson eredita i panni e "le grandi responsabilità di Captain America 

Thaddeus Ross da integerrimo militare riesce a ottenere il potere presidenziale USA e, a seguito della missione Sam Wilson, ora nuovo capitan America (mentre il suo precedente ruolo di Falcon è ereditato dal suo braccio destro Joaquin), di fermare la compravendita di un campione di adamantio rubato ai giapponesi da una società conosciuta come Serpent Society per conto di un misterioso compratore, invita Sam alla casa bianca per parlargli della possibilità di ricreare gli Avengers e di cooperare insieme. Il novello capitano, invita all'importante incontro anche il collega Joaquin e l'ex Captain America: Isaiah Bradley, il quale inizialmente è restio a seguire Sam a causa della prigionia e degli esperimenti che il governo Usa aveva fatto su di lui in passato, ma infine cede alle pressioni di Sam. Tutto sembra andare liscio, all'incontro erano stati invitati anche importanti personalità giapponesi per portare avanti un accordo per la gestione e lavorazione dell'adamantio da poco scoperto, apprezzato per la sua qualità, adattabile a diversi ambiti, soprattutto militare e superiore in resistenza al vibranio wakandese da cui USA e resto del mondo dipendeva e che il popolo wakandiani era restio a condividere; ma improvvisamente degli uomini, tra cui lo stesso Isaiah, vengono colti da un misterioso attacco di pazzia e attentano alla vita di Ross, coinvolgendo anche le importanti personalità invitate con un conseguente grave danno di immagine agli USA e il suo presidente e incrinando i rapporti con i giapponesi convinti che nel furto del campione di adamantio di loro proprietà, ci fosse lo zampino degli stessi statunitensi e dunque decidono di non accettare più l'accordo di cooperazione. Sotto pressione da parte dei partner internazionali, in preda ad attacchi di ira non propriamente naturali, ma indotti dal principale villain che vuole vendicarsi del presidente manipolando la sua mente, Ross in un modo poco diplomatico, guerrafondaio e spartano di ragionare vuole mettere le mani sull'adamantio e monopolizzarlo con la forza è disposto a provocare un conflitto con il Giappone che rischia di diventare un conflitto su scala globale. Dunque il nuovo Cap e il nuovo Falcon, aiutati anche da una ex vedova nera, avranno diverse gatte da pelare: convinti che Isaiah avesse agito in uno stato di impossibilità di intendere e volere, dovranno tentare di scagionarlo ed evitargli di finire nel braccio della morte, calmare gli animi delle flotte militari usa e giapponesi e soprattutto scoprire chi è colui che muove nell'oscurità i vari fili e che ha in servo per Ross un ulteriore vendetta di riserva basata su un sadico contrappasso che vede un noto mostro gigante verde.

Considerazioni finali

Film sicuramente sottotono rispetto ai suoi predecessori. Ha un non so che di propagandistico: viene usato Sam come un Captain America simbolo di una nazione che persegue il benessere comune mondiale che vuole apparire come umano e fragile non sentendosi degno di essere il successore del precedente, ma anziché combattere credendo in valori e superare le difficoltà vorrebbe scegliere la strada più facile dopandosi come il suo illustre collega, in varie scene rasenta il ridicolo: dovrebbe avere un atteggiamento consono al suo ruolo di difensore USA e del mondo, ma si comporta come uno adolescente in gita alla casa bianca dopo essere stato invitato, d'altro canto, Il film vuole essere anche critico della politica aggressiva di alcune presidenze passate mostrando un Ross che dietro la facciata di un integerrimo uomo politico nasconde molti scheletri nel suo armadio. Il tono del film prova a essere solenne e farsi prendere sul serio, ma la "comicità" spicciola e imbarazzante di alcune scene o gag rende difficile allo spettatore credere in ciò a cui si sta assistendo. Tuttavia, almeno nel mio caso, se non si ha particolari aspettative e non si pretenda la fedeltà ai fumetti di riferimento, si può trovare il prodotto godibile grazie a una CGI non perfetta, ma ben realizzata, alle scene di azione e i combattimenti che sono meno pronunciati poiché il regista tenta di porre l'attenzione (non riuscendoci a pieno) a una componente geopolitica creandone un thriller. Ci si dimentica piuttosto velocemente del film non essendo particolarmente memorabile, ma non è nemmeno così malvagio.

Voto: 6/10

Gerry

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