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Retrospettiva su Wiedźmin (2001) il primo adattamento cinematografico sulla saga di The Witcher

Molto bene carissimi amici, oggi trattiamo il primo adattamento cinematografico della nota collana di romanzi fantasy polacca di Andrzej Sapkowski Wiedźmin (conosciuta maggiormente in occidente come The Witcher, la cui popolarità è cresciuta notevolmente con i videogiochi). 
Non avendo letto una singola pagina dei romanzi, né giocato a nessuno videogioco, ovviamente il mio giudizio sull'omonimo adattamento del 2001 (conosciuto internazionalmente con il titolo The Hexer, disponibile esclusivamente con sottotitoli in inglese) diretto da Marek Brodzki, sarà assolutamente imparziale perché non ho modo di comparare la fedeltà di questo adattamento con i romanzi o altri prodotti audio-visivi del franchise e il mio giudizio sarà basato unicamente sul contenuto di questa pellicola. Prossimamente, ci dedicheremo anche ai 2 recenti film di animazione diretti dai registi coreani Kwang Il Han e Kang Hei Chul (il cui 2º capitolo è di quest'anno).

Un mondo fantasy piuttosto ordinario regolato dalla legge della sorpresa

Il protagonista è Geralt di Rivia che in giovane età, a causa della legge della sorpresa (in cambio di un favore si deve cedere qualcosa che spesso, come vedremo, non si sa di avere), viene strappato dalla propria famiglia per essere sottoposto a un particolare addestramento per diventare stregone e difendere gli umani in difficoltà, soprattutto dai mostri, a cui non deve torcere un capello (se non in casi estremi) e come risultato dei suoi allenamenti, al ragazzo diventano precocemente bianchi i capelli. Dopo aver salvato dalle fauci di un mostro la bella principessa Pavetta e la regina Calanthe del regno di Cintra, quest'ultima, in segno di riconoscenza prende al suo servizio lo stregone e gli ordina di eliminare un misterioso pretendente che celava il suo aspetto in un armatura dalla forma particolare che lo faceva sembrare un riccio (motivo per cui è proprio soprannominato così) che è in realtà un lincantrope, ma lo stregone si rifiuta di eseguire l'omicidio/lupicidio e il riccio (il cui nome in realtà è Duny) si presenta al banchetto dove i vari pretendenti stavano contrattando per ottenere la mano di Pavetta, e la reclama in virtù di un diritto della sorpresa che aveva stretto con il padre della principessa, ancora prima della sua nascita, avendogli salvato la vita. Inoltre, Pavetta ama Duny con cui aveva già una relazione clandestina e scatenando i suoi poteri convince la madre a permettere ai 2 amanti di unirsi insieme e, prima di anadarsene dal regno, Geralt (in modo simile al diritto della sorpresa di Duny) reclama quello che l'uomo non sapeva ancora di avere, ovvero una bambina che Pavetta aspettava già in grembo e che avrebbero chiamato Ciri. Prima però di riscuotere quanto gli ieri dovuto, Geralt compie diverse imprese poco interessanti e inutili per il prosieguo della storia, se non per introdurre un bardo amico e alleato di Geralt di nome Jaskier che si unirà a lui per tutto il resto del film e far incontrare il suo amore Yennifer, un personaggio che sembrava interessante, con cui lo stregone aveva avuto un importante trascorso, ma che infine viene liquidato troppo in fretta e senza particolari approfondimenti. Fatto il suo ritorno a Cintra, la regina lo informa del naufragio in cui erano periti figlia e consorte e categoricamente si rifiuta di cederle la nipote. Poco dopo, Cintra viene attaccata e rasa al suolo dall'impero di Nilfgaard il cui imperatore pretendeva la mano della giovanissima ragazzina essendo la legittima erede del trono di Cintra in modo da legalizzare il suo potere sul regno ed eventualmente sfruttare i suoi poteri ereditati dalla madre di Ciri, e per farlo, ordina al capo dell'ordine della rosa bianca, il conte Falwick (principale villain del film) di scovare la piccola che Geralt dovrà salvare.

Parere finale

La colonna sonora è notevole, sia per quanto riguarda le musiche di sottofondo del film che quelle cantante dal bardo Jaskier. I costumi e le ambientazioni (non tutte) sono realizzate con cura, ma non può dirsi lo stesso per la messa in scena dei poteri degli stregoni e i mostri animati da una CGI imbarazzante e sicuramente valida nelle vecchie pellicole anni 80 come Conan il barbaro/distruttore, ma assolutamente non degna del 2001, anno tra l'altro del 1º Signore degli anelli che asfalta da ogni punto di vista questo fantasy non solo per gli effetti speciali, ma anche per le magnifiche coreografie di combattimenti a spada tratta che in Wiedźmin sono rari e quasi del tutto identici e i poteri di Geralt vengono adoperati pochissimo se non quasi verso la fine facendomi inizialmente dubitare del fatto che Geralt fosse effettivamente uno stregone. Tutto sommato però gli attori sono stati molto bravi e la lingua polacca in un fantasy è davvero suggestiva. Si tratta di un prodotto infine che raggiunge a mio parere una stentata sufficienza, interessante il rapporto tra Geralt e Ciri che si formerà nel corso della storia, più simile a quello di un padre adottivo a seguito della morte dei suoi che a quello di maestro e allieva.

Voto: 6/10

Gerry

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