Passa ai contenuti principali

Recensione di "Anora", il film più premiato degli Oscar 2025

 





"Anora", diretto da Sean Baker, è il film che ha trionfato agli Oscar 2025, vincendo cinque statuette, tra cui Miglior Film e Miglior Regia. Baker, già noto per film come The Florida Project e Red Rocket, prosegue nella sua indagine sulle vite ai margini della società americana, questa volta esplorando il mondo delle ballerine erotiche di New York.La protagonista, interpretata da Mikey Madison (premiata come Miglior Attrice Protagonista), è Ani, una giovane spogliarellista di origine russa. La sua vita prende una svolta inaspettata quando incontra Ivan, figlio di un oligarca miliardario russo, con cui intraprende una relazione che sembra promettere un futuro migliore. Tuttavia, il film si discosta presto dalla favola romantica per addentrarsi in una narrazione più cupa e realistica, in cui le differenze sociali e le dinamiche di potere emergono con forza.
Sean Baker è un maestro nel raccontare l'America degli esclusi, e anche in Anora utilizza uno stile quasi documentaristico per immergere lo spettatore nella vita della protagonista. La regia è essenziale, senza fronzoli, con l'uso predominante di camera a mano e illuminazione naturale, caratteristiche tipiche del suo cinema. Il film trasuda autenticità e riesce a far sentire lo spettatore dentro la quotidianità di Ani, alternando momenti di leggerezza ad altri più drammatici.
La sceneggiatura, premiata con l'Oscar, è una delle componenti più riuscite. Baker e il suo team costruiscono un racconto che inizialmente sembra una classica storia di riscatto, ma che presto si trasforma in un’indagine sulle disuguaglianze di classe e sulle illusioni del sogno americano. Il dialogo è realistico e credibile, e la costruzione della tensione tra Ani e il mondo che la circonda è graduale e ben dosata.
Il cast di supporto è solido, in particolare il giovane attore che interpreta Ivan. Il personaggio del figlio dell’oligarca è ambiguo: sembra affascinato dalla libertà e dalla vitalità di Ani, ma è anche profondamente legato al suo status e ai privilegi della sua classe sociale.

Le disuguaglianze sociali – Il contrasto tra la vita di Ani e quella di Ivan è netto. Lei è costretta a lottare ogni giorno per guadagnarsi da vivere, mentre lui si muove in un mondo dorato, protetto dalla sua famiglia.
L’illusione del riscatto – Il sogno di Ani di cambiare vita sembra a portata di mano, ma il film mette in discussione l’idea che basti un incontro o una relazione per superare i propri limiti sociali.

Il potere e la vulnerabilità – Ani è costantemente in bilico tra la sua indipendenza e la sua vulnerabilità in un mondo dominato dagli uomini.

Mikey Madison offre una performance magnetica nel ruolo di Ani. La sua interpretazione è intensa e sfaccettata: inizialmente ingenua e speranzosa, poi sempre più consapevole della realtà che la circonda. La sua vittoria agli Oscar è stata una sorpresa, battendo attrici più quotate come Lily Gladstone e Demi Moore, ma è un riconoscimento meritato. Il film esplora diversi temi chiave:

La fotografia è  essenziale e realistica, con un’illuminazione che privilegia i toni caldi nei momenti più intimi e freddi nelle scene più drammatiche. Il montaggio: Ritmato e funzionale, premiato anch’esso agli Oscar. L’alternanza di scene di vita quotidiana con momenti di maggiore tensione è gestita con maestria. La colonna sonora è minimalista, con brani che riflettono l’atmosfera malinconica del film.
"Anora" è un film che riesce a catturare l’essenza della lotta quotidiana di chi si trova ai margini della società, senza scadere nel pietismo. La regia di Sean Baker e l’interpretazione di Mikey Madison danno vita a una storia che, pur presentando qualche difetto, è emotivamente potente e cinematograficamente solida.


Voto finale: 8,5/10
Eug.

Commenti

Post popolari in questo blog

Peter Pan: Incubo nell'isola che non c'è (2025), 3ª pellicola del TCU con un Peter Pan tossico e rapitore di bambini

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di  Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è ( Peter Pan's Neverland Nightmare ), 3º film del discusso  Twisted Childhood Universe  ( TCU ) che reimmagina in chiave horror i classici Disney che hanno perduto i diritti e che quest'anno ci offrirà ben altri 3 film. Essendo un film, diretto da Scott Chambers, molto indipendente, oltre a essere particolarmente violento, sfida anche la censura e qualche contenuto dello stesso potrebbe turbare gli spettatori. Dopo un intro animata penosamente (e persino peggiore delle intro dei 2 film precedenti basati su Winnie-The-Pooh  e i suoi amici incazzatissimi con Christopher Robin) per descrivere attraverso le parole dello stesso Peter la paradisiaca isola che non c'è per irretire i bambini che hanno la sfortuna di incontrarlo e convincerli a seguirlo. Quello che ben presto si intuisce, è che Peter non ha nulla di magico o incantato, lo vedremo solo in una scena levitar...

Shinobi, il famoso hack and slash SEGA

Shinobi (2002): Playstation 2 Salve a tutti! Inauguriamo RecensioNerd con questa prima recensione del blog, trattasi di Shinobi per PlayStation 2. È un titolo che richiama le radici del leggendario franchise di Sega, risalente agli anni '80, ma con un approccio completamente rinnovato per il pubblico moderno del 2002.  Grafica e Ambientazione Il gioco si distingue per la sua estetica dark e futuristica, con ambienti urbani decadenti e sinistri che riflettono un'atmosfera distopica. I livelli sono ricchi di dettagli, ma il vero protagonista visivo è il personaggio principale, Hotsuma, con il suo iconico mantello rosso e la spada maledetta Akujiki, che brilla minacciosamente mentre assorbe le anime dei nemici. Gameplay Il gameplay di Shinobi è frenetico e impegnativo. Il titolo abbraccia completamente il concetto di "hack and slash", con un'enfasi sulla velocità e sull'azione continua. Hotsuma deve costantemente sconfiggere i nemici per mantenere attiva la sua s...

Speak No Evil (2024), remake del omonimo film cult danese con good ending

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di un remake accolto in modo misto dal pubblico: tra chi preferisce l'originale e soprattutto il messaggio che vuole veicolare e chi, al contrario, apprezza maggiormente il finale di questa pellicola del 2024 forse più scontato e speranzoso. Parlando del film originale del 2022 diretto da Christian Tafdrup , Speak no Evil è il titolo internazionale, ma preferisco di più quello originale in lingua danese: Gæsterne, "Ospiti" nella nostra lingua, che a mio parere è migliore per rendere meglio l'idea della trama. Essenzialmente, per chi non avesse visto neanche l'originale, 2 famiglie: una danese, che ha una figlia autistica e l'altra olandese con un figlio che (a detta dei genitori) per una menomazione alla lingua non è in grado di esprimersi, si incontrano per puro caso durante una vacanza in Italia e, parlando del più e del meno, entrano in sintonia. Appena la famiglia danese rimpatria, riceve poco dopo una lettera dal...