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Retrospettiva sugli adattamenti di The Punisher: 3 film per conoscere la tragedia familiare di Frank Castle

Molto bene carissimi amici, in attesa dello speciale su Disney+ dedicato alla franchigia di The Punisher in una non meglio specificata data nel 2026, oggi tratteremo 3 pellicole che offrono un'interpretazione differente del tormentato ufficiale di polizia/agente federale Frank Castle che si raccomanda spesso a dio prima di una carneficina.


Il vendicatore (The Punisher, 1989) di Mark Goldblatt: un action movie classico, figlio del suo tempo

Il vendicatore è divenuto un cult non solo per gli amanti dei fumetti Marvel, ma in generale per gli amanti dei blockbusteroni action anni '80. Frank Castle, splendidamente interpretato da Hans Lundgren (meglio conosciuto con lo pseudonimo di Dolph), è un poliziotto dato per morto con la sua famiglia per mano della malavita, ma che in realtà nascondendosi tra le fogne mette in atto efferati crimini contro gangster che essendo "peccatori" meritano di essere da lui "puniti" grazie alle soffiate di uno straccione di nome Shake. Inizialmente non si conosce la sua identità, la stampa battezza il misterioso serial killer di pendagli da forca come il "punitore", e un ufficiale di polizia: Jake Berkowitz, un vecchio collega e amico di Frank, sospetta che dietro i ben 125 massacri di gangster ci sia proprio lui e si strugge per cercarlo aiutato, controvoglia, da una novizia che adopera tutti i mezzi all'ora all'avanguardia per le indagini. Le famiglie mafiose sono state fortemente indebolite dal punitore, e il boss italoamericano Gianni Franco (mandate dello sterminio della famiglia Castle) propone una grande alleanza tra di esse proponendo di arricchirsi tutti adeguatamente con un grosso carico di droga. Tuttavia sul luogo dell'incontro delle famiglie, oltre al punitore che si presenta per sterminarli in massa informato dal suo soffia, spuntano dal nulla degli yakuza che, approfittando della loro debolezza, vogliono dettare legge ottenendo una quota in affari altissima e lasciando ai mafiosi praticamente le briciole. Come logico aspettarsi, i mafiosi rifiutano e dichiarano guerra alla yakuza che per ritorsione rapiscono i loro figli. Shake è di buon cuore, e riesce a convincere il riluttante Frank a salvarli in parte anche perché pensa si che possano avere più o meno la stessa età dei suoi defunti figli e per riuscire nell'impresa, dovrà persino allearsi con l'odiato boss Gino Franco che lo obbliga a salvare il proprio figlio .

Considerazioni finali 

Anche se si tratta di un film che ha degli effetti speciali non sempre eccelsi, scene di combattimento corpo a corpo discutibili e poco emozionanti (molto buone invece le scene di scontri a fuoco). Trovo il film molto scorrevole e divertente, i personaggi non hanno una grossa caratterizzazione psicologica, ma la sola presenza di Lundgren vale tutto il film che per gli standard degli anni '80 può considerarsi una buona pellicola action.

Voto: 6/10


The Punisher (2004) di Jonathan Blair Hensleigh: un discreto film sulle origini del punitore

Rispetto alla 1° adattamento, nel quale le origini del personaggio venivano accennate telegraficamente da un servizio di un telegiornale, il film del 2004 approfondisce maggiormente la figura di Frank Castle e sul motivo (sconosciuto nel film del 1989) per il quale, non Gianni Franco ma un altro boss mafioso: Howard Saint fu il mandante del massacro della sua famiglia. Frank, in qualità di agente FBI sotto copertura assumendo l'identità di un tal Otto Krieg, si infiltra all'interno di gruppo di trafficanti d'armi e, nel corso di uno scontro a fuoco con le autorità, viene "ucciso" con proiettili a salve per preservare la sua incolumità e identità mentre Bobby Saint, uno dei 2 figli del potente boss con il quale il punitore si inimicherà, viene raggiunto da proiettili veri e realmente ucciso. A causa del suo lavoro, Frank è costretto a continui trasloghi forzati per cui, prima di partire per Londra, i Castle si riuniscono agli altri membri della famiglia per passare del tempo insieme a Puerto Rico prima di traslocare, ed è proprio qui che ci viene indicata anche l'idea di Frank, suggerita in realtà dallo stesso figlio involontariamente, di adoperare il teschio come suo segno distintivo (nel 1° film piccoli teschietti erano presenti solo sui manici dei pugnali del punitore, ma la sua iconica maglia ne era sprovvisto). Il figlio di Frank, infatti, mostra al padre entusiasta una maglietta con un minaccioso teschio che però, secondo le credenze popolari, proteggeva dagli spiriti maligni e che sarà usato da Frank per vendicarsi a sua volta del boss che, corrompendo vari ufficiali federali, farà massacrare moglie e figlio e differenti parenti per vendicarsi della morte del figlio. 

Considerazioni finali 

Palese la qualità generale di questa pellicola rispetto al 1° tentativo cinematografico di presentare il personaggio tormentato di Frank Castle grazie a un budget infinitamente più alto. Il vendicatore è un action movie semplice ed immediato a cui importa solo mostrare momenti carichi di adrenalina incurante della caratterizzazione dei personaggi che invece in The Punisher (2004) hanno un certo spessore e possiamo considerarlo un vero film delle origini dell'(anti)eroe che viene sviscerato in modo tutto sommato convincente e verrà mostrato non solo come un colossale montagna di muscoli, ma anche dotato di ingegno per elaborare strategie per mettere gli uni contro gli altri i propri nemici per freddarli con maggiore facilità. Non mancano nenache momenti umoristici senza scadere nella puerilità dei film Marvel più recenti.

Voto: 7/10

Punisher - Zona di guerra (2008, Punisher: War Zone) di Alexandra Mirai: Sequel o Reboot?

Riguardo a The Punisher del 2004, in realtà era in cantiere un sequel che fu infine cancellato. Punisher - Zona di guerra , nonostante sia ufficialmente un reboot, narra eventi successivi a quelli che coinvolsero direttamente Frank (la sua famiglia, che ha un peso nettamente minore, tramite brevi Flashback, subisce un destino diverso dal film precedente, e ha di nuovo 2 figli come ne Il vendicatore, per cui si tratta di una pellicola slegata). Stavolta la mattanza di Frank non sarà del tutto personale e dovrà debellare una pericolosa minaccia per il popolo americano: il malvagio boss Billy Russotti è d'accordo con dei terroristi arabi per vedergli delle armi biologiche per conto di criminali slavi grazie ai suoi agganci e ai suoi uomini sul libro paga, Frank si infiltrerà e mieterà diversi criminali perdendo però di vista il pesce più grosso che riuscirà a mettersi in salvo. Grazie alle sue fonti, Frank riesce a ribeccare in un altro covo Billy, e nella foga dello scontro a fuoco che si genera, Frank uccide erroneamente un agente italoamericano sotto copertura, Nicky Donatelli, e ferisce gravemente Billy che crede morto lasciandolo orribilmente sfigurano. Frank cade nella depressione più totale, il suo credo, per quanto fortemente religioso, è punire solo coloro che sono davvero colpevoli che la fanno franca a causa dei limiti della legge, ma per la prima volta uccise un rappresentante della legge la cui figlia gli ricordava molto la sua e tentò di chiedere perdono offrendo una grossa somma alla vedova che declinò sdegnosamente. Proprio del denaro, ma non quello offerto da Frank, sarà causa di tante rogne per la signora Donatelli e la figlia: emerge infatti che il marito non fosse del tutto integerrimo e che avesse sottratto dei soldi proprio a Billy il quale, dopo aver liberato da un ospedale psichiatrico il folle fratello, oltre a volersi vendicare del punitore per averlo sfigurato, è pronto anche ad uccidere la vedova per riottenere il suo denaro. Frank, una volta tanto non sarà sempre solo e riceverà aiuto oltre dall'amico armaiolo Linus e da una talpa nella polizia, anche un supporto dall'agente Paul Budiansky, amico del fu Nick Donatelli, che però allo stesso momento vorrebbe consegnarlo alla legge.

Considerazioni finali

Probabilmente si tratta dell'adattamento che conta il numero maggiore di personaggi e che ricopre la funzione di reboot interpretabile simultaneamente come sequel. Molto più volento dei 2 lungometraggi precedenti in modo a volte estremo e particolarmente trash in qualche sequenza irrealistica, ma in effetti, il film vuole avere un sentore più fumettistico per riprodurre con maggiore fedeltà le atmosfere del film anche grazie alle movenze degli ottimi attori, in particolare degno di lode proprio Billy Russotti interpretato magistralmente da Dominic Gerard Francis Eagleton West.

Voto: 7/10

Gerry

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