Passa ai contenuti principali

Retrospettiva sulla saga de Il mostro della palude (1982-1989): un primo mesto tentativo di proporre il mostro della DC

Molto bene carissimi amici, il 10 luglio è prevista la proiezione nelle sale nostrane del Superman di James Francis Gunn che inaugurerebbe il nuovo universo DC (DCU) con il Capitolo 1 intitolato Gods and Monsters. Oltre all'eroe in calzamaglia, tra i vari film dedicati ai personaggi annunciati, ci sarà anche uno su Il mostro della palude (Swamp Thing), raggion per cui oggi realizzeremo una retrospettiva sulla saga degli anni 80 suddivisa in 2 film.

Il 1º episodio è stato per quanto sia diretto dal grandissimo Wesley Earl Craven, mi duole scriverlo, ma forse anche a causa di un budget palesemente molto basso, soprattutto per gli effetti e il design del mostro, e attori penosi, la pellicola si dimostra abbastanza bruttina anche per la trama in generale (ben lontana dalla bellezza stilistica di film intramontabili come A Nightmare on Elm Steet, The Hills Have Eyes, Scream...). Nonostante i difetti, il film è piuttosto scorrevole e regala anche dei momenti horror. Riguardo la trama, lo sfortunato protagonista è lo scienziato Alec Holland che si stava occupando in un laboratorio in mezzo alle paludi della Florida, con la collega e sorella, ad una nobile ricerca per creare degli ibridi animali vegetali con lo scopo di creare delle super piante resistenti e in grado di produrre gran quantità di cibo sconfiggendo la fame del mondo. A super visionare il progetto, viene inviata sul posto la bella agente governativa Alice Cable di cui lo scienziato donnaiolo si innamora e riesce a conquistare dopo qualche diverbio, ma proprio quando la ricerca stava iniziando a dare i suoi frutti, una milizia guidata dal malvagio scienziato Anton Arcane che vuole impadronirsi dei dati raccolti da Alec per la classica e puerile conquista del mondo, usando il composto di Alec per diventare un superuomo. La sorella di Alec viene uccisa e lo stesso scienziato apparentemente muore avvolto dalle fiamme e cade in un fiume, ma il composto che aveva preparato agisce sui suoi tessuti e lo rende una creatura anfibia metà uomo metà pianta in grado di curare persone ferite e rigenerare i propri arti facendoli semplicemente crescere come rami che mi ha ricordato molto La cosa (The Thing), non il noto remake di John Howard Carpenter, ma la pellicola originale del 1951 che presentava una creatura umanoide vegetale aliena rinvenuta in Alaska assai simile. Nel mentre, Alice è l'unica a essersi messa in salvo e a rubare uno dei quaderni di appunti di Alec costringendo Anton a far cercare il suddetto in lungo e in largo e dare la caccia all'agente governativa che verrà salvata dal mostro della palude e che si innamorerà di lui nonostante il suo aspetto. Nel 2º episodio, diretto da Jim Wynorski, di cui l'unica cosa, nonostante effetti speciali migliori, sono stati i titoli di testa con varie illustrazioni del fumetto, nonostante un budget più alto ed effetti migliori, il malvagio Anton Arcane, che alla fine era riuscito a diventare un super uomo venne apparentemente ucciso da Alec, ma da flashback che mostrano scene del episodio precedente, lo scienziato sopravvive alle ferite e grazie ai suoi scienziati ritorna umano. Si dedica a vari esperimenti simili a quelli condotti da Alec con lo scopo però di sconfiggere l'invecchiamento (siccome a seguito della precedente trasformazione stava invecchiando velocemente) generando diversi mostri dovuti a vari fallimenti, e intenzionato a sfruttare anche i geni compatibili della figliastra Abby, la quale si era recata di sua spontanea volontà da lui per scoprire di più sulla morte misteriosa della madre. La ragazza è una grande appassionata di piante e sarebbe quasi inutile scriverlo, nonostante lo stupore iniziale della ragazza vedendo Alec nella sua forma mostruosa, si innamora di lui in quanto ibrido uomo pianta e lo scienziato la difenderà dal suo malvagio patrigno. Di Alice del film precedente non si sa nulla, nonostante la ragazza avesse promesso ad Alec di ritornare e aiutarlo nei suoi sperimenti per renderlo nuovamente umano.

Considerazioni finali

Questo primo tentativo di presentare il personaggio, a mio avviso, non è stato molto brillante. Il film diretto da Craven tutto sommato, è sfizioso, si lascia guardare a fronte dei difetti, ma non è affatto memorabile come altri film diretti da lui. Il seguito forzatissimo distrugge la dignità del suo predecessore usando una comicità irritante e spicciola molto simile a quella adoperata nei film del precedente DCEU ma che in grosso modo dovrebbe riprodurre l'umorismo tipico di questi fumetti. Ad ogni modo, il risultato finale è mediocre, confido che il nuovo film annunciato, ma di cui non si sa ancora molta proponga il personaggio del mostro della palude possa rilanciarlo in maniera efficace.

Voto: 5/10

Gerry

Commenti

Post popolari in questo blog

Peter Pan: Incubo nell'isola che non c'è (2025), 3ª pellicola del TCU con un Peter Pan tossico e rapitore di bambini

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di  Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è ( Peter Pan's Neverland Nightmare ), 3º film del discusso  Twisted Childhood Universe  ( TCU ) che reimmagina in chiave horror i classici Disney che hanno perduto i diritti e che quest'anno ci offrirà ben altri 3 film. Essendo un film, diretto da Scott Chambers, molto indipendente, oltre a essere particolarmente violento, sfida anche la censura e qualche contenuto dello stesso potrebbe turbare gli spettatori. Dopo un intro animata penosamente (e persino peggiore delle intro dei 2 film precedenti basati su Winnie-The-Pooh  e i suoi amici incazzatissimi con Christopher Robin) per descrivere attraverso le parole dello stesso Peter la paradisiaca isola che non c'è per irretire i bambini che hanno la sfortuna di incontrarlo e convincerli a seguirlo. Quello che ben presto si intuisce, è che Peter non ha nulla di magico o incantato, lo vedremo solo in una scena levitar...

Shinobi, il famoso hack and slash SEGA

Shinobi (2002): Playstation 2 Salve a tutti! Inauguriamo RecensioNerd con questa prima recensione del blog, trattasi di Shinobi per PlayStation 2. È un titolo che richiama le radici del leggendario franchise di Sega, risalente agli anni '80, ma con un approccio completamente rinnovato per il pubblico moderno del 2002.  Grafica e Ambientazione Il gioco si distingue per la sua estetica dark e futuristica, con ambienti urbani decadenti e sinistri che riflettono un'atmosfera distopica. I livelli sono ricchi di dettagli, ma il vero protagonista visivo è il personaggio principale, Hotsuma, con il suo iconico mantello rosso e la spada maledetta Akujiki, che brilla minacciosamente mentre assorbe le anime dei nemici. Gameplay Il gameplay di Shinobi è frenetico e impegnativo. Il titolo abbraccia completamente il concetto di "hack and slash", con un'enfasi sulla velocità e sull'azione continua. Hotsuma deve costantemente sconfiggere i nemici per mantenere attiva la sua s...

Speak No Evil (2024), remake del omonimo film cult danese con good ending

Molto bene carissimi amici, oggi parliamo di un remake accolto in modo misto dal pubblico: tra chi preferisce l'originale e soprattutto il messaggio che vuole veicolare e chi, al contrario, apprezza maggiormente il finale di questa pellicola del 2024 forse più scontato e speranzoso. Parlando del film originale del 2022 diretto da Christian Tafdrup , Speak no Evil è il titolo internazionale, ma preferisco di più quello originale in lingua danese: Gæsterne, "Ospiti" nella nostra lingua, che a mio parere è migliore per rendere meglio l'idea della trama. Essenzialmente, per chi non avesse visto neanche l'originale, 2 famiglie: una danese, che ha una figlia autistica e l'altra olandese con un figlio che (a detta dei genitori) per una menomazione alla lingua non è in grado di esprimersi, si incontrano per puro caso durante una vacanza in Italia e, parlando del più e del meno, entrano in sintonia. Appena la famiglia danese rimpatria, riceve poco dopo una lettera dal...