Molto bene carissimi amici, oggi trattiamo un film di animazione DreamWorks di quest'anno, tratto da un omonima serie a fumetti, che grazie alla pellicola sta acquisendo sempre maggiore popolarità in Italia anche tra i lettori adulti, nonostante il target sia pensato per i più piccoli: Dog Man.
In un certo senso, le origini del personaggio ricordano vagamente quelle di RoboCop: inizialmente il poliziotto pasticcione e incredibilmente stupido, ma fisicamente robusto e abile nel Kung Fu di nome Knight con il fido e intelligente cane Greg (che come Gromit, pur non avendo il dono della parola, è in grado di comprendere il linguaggio umano, esprimersi a gesti, stare in posizione eretta...) danno la caccia al pericoloso bandito felino che non si sa per quale motivo, nonostante ci sia un tabellone affisso al suo laboratorio segreto (e neanche tanto) che a caratteri cubitali indica che il suo nome è Petey, nel doppiaggio italiano lo ribattezzano come Gino. Il gatto criminale, durante un inseguimento riesce a svignarsela lasciando il poliziotto e il cane intrappolati in un edificio con una bomba a orologeria, e senza avere la competenza di artificiere, Knight, ignorando le indicazioni del suo cane, taglia il filo sbagliato che provoca l'esplosione. Gravemente feriti, Knight perde letteralmente la testa, ma incredibilmente è ancora cosciente, mentre il suo amico a 4 zampe perde l'intero corpo e, in maniera simile a Alex Murphy trivellato di proiettili dai gangster di una banda e riportato in vita come l'ibrido robot-uomo RoboCop, i chirurgi decidono di creare un ibrido cane-uomo dando origine a Dog Man: un super eroe perfetto perché dotato della forza fisica e abilità marziali dell'agente di polizia e dell'intelligenza del suo fido cane, vivendo in un singolo individuo ovviamente con la coscienza dominante di Greg, ma incredibilmente solo dopo essere lasciato dalla sua fidanzata Alice che lo abbandona per un altro uomo e un altro cane vendendo la sua casa, l'uomo cane è dunque costretto a vivere in una cuccia con solo una pallina di tennis a cui era molto legato. Dog Man cattura un infinità di volte (un po' troppe in realtà, il ritmo del film stava rallentando) Gino/Petey che tenta di eliminarlo con robot giganti fallendo miseramente, riuscendo però con un espediente o l'altro a evadere di prigione, ragion per cui la sindaca, invece di riconoscere l'inefficienza del carcere, incolpava Dog Man delle evasioni del criminale, nonostante puntualmente riuscisse ad arrestarlo. Dopo che l'assistente umana di Gino decise di mollarlo perché non le pagava lo stipendio, il gatto decide di acquistare una macchina per creare un suo clone, ma ironicamente il tasto per annullare l'operazione era venduto separatamente e dunque, non essendo soddisfatto del risultato ovvero: un gattino in tutto e per tutto simile a lui nell'aspetto chiamato con molta fantasia Ginetto (nonostante sia chiaro, osservando e leggendo ciò che è scritto nei fumetti che il gattino realizzerà con affetto per il suo nuovo "papà", che il suo vero nome è Li'l Petey), innocente e un po' rompi balle, Gino non poteva disfarsene in mancanza del suddetto tasto che aveva poi ordinato subito online. Volente o nolente, come un padre Gino deve portarsi con sé il cucciolo "a lavoro", rispondere alla sua sfilza di domande ed è proprio con esse che emergono aspetti interessanti: il criminale cerca di correggere la visione disincarnata del figlio del mondo che spera possa seguire le sue orme e diventare malvagio come lui spiegandogli che il mondo è pericoloso in quando dilaga disonestà e corruzione e che lo stesso fu abbandonato con la madre dal padre che caricò tutte le loro cose andandosene via, e nonostante ciò, Gino dopo essere stato ostacolato involontariamente da Ginetto nel suo piano di recuperare e resuscitare (dopo averlo programmato) un pesce morto ma dotato di poteri telecinetici di nome Flippy (una vecchia conoscenza di Dog Man e del capo della polizia per eliminare, cito testualmente: "tutti i santarellini") gettandolo in una fabbrica di spray rivitalizzante con cui allearsi nella sua lotta contro Dog Man, con un crudele espediente cadrà nello stesso errore del padre abbandonando il suo "figliolo". Il piccolo Ginetto solo e triste rischia di essere travolto da un auto, ma all'ultimo istante viene salvato da Dog Man che si affeziona immediatamente a lui e lo adotta dandogli molto amore. Tuttavia, dopo aver trovato uno degli albi auto-prodotti da Ginetto che ritraeva lui e Gino come una famiglia, il malvagio criminale inizia a redimersi e fa' cercare da un suo robot Ginetto per riportarlo da lui e l'innocente cucciolo lo perdona e farà di tutto per cercare suo nonno e ricucire il rapporto tra questi e il figlio. Se da un lato gli errori dei padri ricadono sui figli che possono a loro volta commettere gli stessi errori, l'amore dei figli può colmare quella mancanza di affetto e cambiare la vita dei loro padri che si rivedono in loro stessi e si migliorano, ma e anche vero che ciò non è sempre possibile ed esistono persone completamente marce che non cambieranno mai come il padre di Gino del tutto indifferente all'amore del nipote, con il suo camion depreda e abbandona nuovamente la sua famiglia. Ma stavamo dimenticando il pericolosissimo pesce esper Flippy; Gino a causa dell'invadente clone/figliolo, non era riuscito a centrare il caminetto della fabbrica di spray rivitalizzante, e nella stessa fabbrica, a causa di un incidente provocato da degli irresponsabili addetti, il suddetto spray fuoriesce riportando in vita non solo il pesce malefico, ma offrendo la vita alla medesima fabbrica che si trasforma in una sorta di titano/gigante continuando il processo successivamente con altri edifici che in breve rappresenteranno una minaccia per la fittizia città di Ohkay City e proprio durante l'ennesimo scontro tra Dog Man e Gino, i 2 sono costretti a coalizzarsi.
Pareri finali
Dal punto di vista visivo l'animazione è molto gradevole nonostante la rappresentazione grafica dozzinale dei personaggi, i paesaggi sono belli e coloratissimi e sembra quasi di leggere un fumetto perché in alcuni frames è possibile leggere dei baloon o delle onomatopee per enfatizzare ciò che i personaggi dicono. L'umorismo è molto invadente anche se ho riso in più di un occasione, nonostante personalmente non ami i film con una rapida successione di gag. Nonostante la semplicità della storia, vengono toccati anche temi delicati e in più di un'occasione mi è scesa anche qualche lacrima, tutto sommato lo consiglio.
Voto: 6/10
Gerry
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