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Mission: Impossible - The Final Reckoning (2025): l'ultimo corale capitolo della saga

Molto bene carissimi amici, oggi trattiamo l'8º capitolo di Mission: Impossible, The Final Reckoning, 2ª parte del capitolo precedente Dead Reckoning uscito nel 2023 sempre diretto da Christopher McQuarrie, che si presenta molto corale sia per la gran quantità di personaggi storici del franchise che le citazioni ai capitoli precedenti adoperando una gran quantità di scene d'archivio.


Il nostro eroe dell'IMF, Ethan Hunt dovrà affrontare l'intelligenza artificiale conosciuta come "l'entità" presentata nel film precedente, che ha preso il totale controllo del cyberspazio gettando il mondo nel chaos più totale con l'intento di annichilire completamente il genere umano hackerando le difese nucleari di differenti potenze, ma non prima di essersi garantita la sopravvivenza. L'entità vuole trasferirsi nel cosiddetto caveau dell'apocalisse, una struttura sudafricana che ha le capacità e i requisiti di sistema idonei per contenerla e salvarla dalla distruzione nucleare, tuttavia, non avendo un corpo fisico per recarsi nel bunker dei suoi sogni dato che il caveau era schermato elettronicamente e non gli era possibile sfruttare alcuna breccia per violare la struttura, dopo aver ripudiato il suo vicario umano Gabriel per non essere riuscito a recuperare la chiave criciforme per ottenere il codice sorgente originale dell'IA a bordo del sottomarino russo affondato Sevastopol, cerca di convincere con le minacce Ethan di aiutarla a raggiungere il caveau. Ma l'agente e leader del MIF, con la sua squadra accresciuta di nuovi membri non sarà per niente d'accordo, Ethan, consegnandosi alla presidentessa degli USA costretta a fronteggiare una pesantissima crisi e lo spettro della guerra nucleare spinta dall'entità, convince la capa di stato a permettergli di rintracciare il sottomarino russo accedendo così al codice sorgente per adoperare una "pillola avvelenata", così definita dal brillante Luther, ovvero una sorta di virus che avrebbe mandato in pappa il cervello dell'IA distruggendola finalmente. Ovviamente, gli USA vorrebbero metterci loro le mani, ma infine la presidentessa appoggia l'operato di Ethan che dovrà affrontare i pericoli di vario genere mentre la sua squadra si preoccupa di scovare le giuste coordinate. Gabriel, ovviamente non sta a guardare, vuole vendetta nei confronti di Ethan e riesce a rubare la pillola avvelenata perché il villain (che ride come un deficente per tutto il film) vuole avvicinarsi al caveau per distruggerlo, da una parte salvando la Terra dell'olocausto nucleare, ma solo perché l'IA, non potendo più sopravvivere in alcun luogo, si sarebbe dovuta piegare a lui. Ethan è costretto acambiare drasticamente piano: con la sua squadra  tenterà di fare entrare l'entità nel caveau per catturarla, come il genio di una lampada, in un supporto sperimentale con una capienza sconfinata bloccandola al suo interno, ma la missione non sarà per nulla facile, impossibile per chiunque ma non per Ethan.

Considerazioni finali 

Negli ultimi tempi, nei nuovi sequel di franchise storici riscontriamo la tendenza di pellicole che vogliono stupire lo spettatore congiungendo tutti i film precedenti anche se palesemente autoconclusivi, sfruttando palesemente l'effetto nostalgia, e Mission: Impossible - The Final Reckoning non fa eccezione: Spesso le soluzioni narrative risultano fin troppo forzate sia per giustificare il prosieguo della trama che rimostrare su schermo vecchi personaggi senza dedicare, in alcuni casi, la giusta caratterizzazione. Il capitolo precedente non mi aveva particolarmente fatto impazzire, mentre la sua 2ª parte, nonostante le oltre 2 ore e ½, è abbastanza godibile chiudendo un occhio su alcune scene trash e i lunghissimi pipponi fantapolitici, ha diverse scene d'azione interessanti e girati con incredibile realismo.

Voto: 6/10

Gerry

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