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Predator: Killer dei Killer (2025): un film apparentemente antologico del franchise.

Molto bene carissimi amici, per gli appassionati della franchigia Predator il 2025 è un anno piuttosto ricco di novità: oltre al film curiosamente di animazione Killer dei Killer (Killer of Killer) del 6 giugno (che trattiamo oggi), diretto da Dan Trachtenberg (tra l'altro regista anche di Prey che è leggerissimamente collegato al film tramite un cliffhanger), avremo anche Badlands il 6 novembre in Italia.


Perché è in apparenza un film antologico?

Apparentemente è un film antologico perché si struttura in 3 capitoli ambientanti in luoghi geografici ed epoche differenti. 

Il 1° capitolo è ambientato in Scandinavia quasi a metà dell'800 d.C., la protagonista è una vichinga anziana, ma ancora cazzuta, di nome Ursa, la quale con il figlio e i suoi uomini, desidera la morte di un capo tribù per vendicare la morte del padre avvenuta decenni prima e con grandissimo valore e coragio si avvicina sempre più all'accampamento nemico. La battaglia viene seguita da lontano da un colossale predator/yautja che aggredisce il gruppo di vichinghi di Ursa, uccidendoli brutalmente incluso l'amato figlio, e dopo una lunga ed estenuante battaglia, la donna guerriera ha la meglio contro la creatura. Tuttavia, poco dopo, vediamo Ursa prigioniera a bordo di una nave aliena con un collare in compagnia di un altro prigioniero di origini asiatiche.

Il 2° capitolo è invece ambientato nel Giappone medievale intorno al 1600, i dialoghi sono scarni e quasi del tutto assenti, ma si comprende ugualmente la storia che a mio avviso è la più interessante e meglio messa in scena. Si intende che 2 fratelli molto legati, Kenji e Kiyoshi, che si allenano spesso all'arte della spada, una volta cresciuti devono succedere al padre, ma ovviamente uno solo ne ha diritto e dunque ciò verrà deciso incrociando le spade. Tuttavia, Kenji si rifiuta di sguainare la spada contro il fratello che ingratamente lo attacca a tradimento ferendolo a una guancia. Kenji, sconvolto scappa via, ma anni dopo vorrà vendicarsi usurpando il potere del fratello, ma mentre i 2 fratelli si massacrano tra di loro, il solito predatore, colpito dalla battaglia fratricida e ignorando del tutto le guardie di Kiyoshi si intromette nella disputa dove solo 1 di loro sopravviverà uccidendo anche la creatura. Come per la vichinga, anche il giapponese che ci delizierà di tanto in tanto con perle di saggezza orientale verrà fatto prigioniero e trascinato a bordo della nave e dove si troverà anche un ultimo prigioniero.

Il 3° capitolo è quello che si differenzia di più dagli altri 2. Il protagonista infatti è un ragazzo di origini ispaniche di nome Torres che sarà l'unico a non possedere alcuna dote di combattimento corpo a corpo o con armi bianche, meccanico come il padre e con il desiderio di diventare un pilota di aerei, il suo sogno si avvererà durante la 2ª guerra mondiale. Torres per fortuna non ingaggia combattimenti aerei e si occupa di ripararli a bordo di una portaerei. Tuttavia, quando diversi aerei vengono abbattuti da un arma mai vista prima, Torres è l'unico a comprendere che una forza forse di un altro mondo li stava attaccando e cerca di convincere i piloti in volo a ritirarsi a bordo di un aereo che necessitava manutenzione, tutti i suoi camerati e amici vengono uccisi da un predator a bordo di una colossale nave armata fino ai denti, ma ciononostante, Torres con una dose di fortuna e di furbizia riesce a distruggere la nave aliena, ragion per cui, anche se non dotato di particolare forza fisica e abilità nel combattimento, viene ritenuto comunque un guerriero valido e trascinato di forza a bordo della nave.

L'anello di congiunzione degli episodi del film    

Sicuramente avrete già inteso cosa unisce questi 3 episodi apparentemente scollegati. In modo simile al film Predators del 2010, i yautja decidono di deportare sul loro pianeta dei guerrieri formidabili terrestri per il gusto di cacciarli in un safari in casa loro. Stavolta però i guerrieri scelti non sono solo di località geografiche distanti fra loro ma anche appartenenti a ere differenti perché scopriremo che molti guerrieri prescelti sono stati messi in stato criogenico per preservarli dal corso del tempo. Ci viene mostrato il possente e minaccioso leader che tramite i collari dei 3 sventurati protagonisti dei 3 episodi, traduce dalla sua lingua come potranno sopravvivere, semplicemente gli verrà consegnata un'arma della loro epoca e dovranno uccidersi tra loro, e col-ui /ei rimasta in piedi avrebbe dovuto affrontare e uccidere il leader per potersi salvare, ironicamente e anche per omaggiare il 2° capitolo della saga, Torres sarà colui che partirà maggiormente svantaggiato perché l'arma con la quale dovrà difendersi è l'iconica pistola arrugginita del 1700 e infatti protesterà anche il fatto che quell'arma era anacronistica per la sua epoca invano. I 3 umani si uccideranno fra di loro? o si organizzeranno per ribellarsi e fuggire?

Considerazioni finali 

Il film mi è molto piaciuto per il modo in cui è stato strutturato a metà fra una pellicola con episodi antologici apparentemente autoconclusivi, uniti però da una trama che intreccia i destini di 3 eroi che oltre a combattere le proprie personali battaglie terrestri, dimostreranno una grande abilità sia nel combattimento che nell'astuzia contro creature dotate di una forza e di tecnologie superiori che li riterranno come al solito degni di considerazione e rispetto. Le differenti ere mostrano delle armi più primitive non solo umane, ma anche aliene, infatti lo yautja che affrontò la vichinga, mostra un armamentario palesemente più rudimentale rispetto a quello ipertecnologico a cui siamo abituati dai primi film della franchigia, mentre gli avversari alieni affrontati dal giapponese e dall'ispanico erano già altamente progrediti. L'animazione è simile a quella di un videogioco, forse un po' legnosette, ma i combattimenti risultano spettacolari e truculenti, stupisce che sia stato distribuito da Disney, il precedente Prey era decisamente meno violento di questo, anzi, direi molto edulcorato, in particolare mi è piaciuto molto lo stile di combattimento di Ursa che alterna l'uso di ascia e un affilatissimo scudo.

Voto: 8/10

Gerry  

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