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Highest 2 Lowest (2025): Un remake che rovina il capolavoro poliziesco omonimo di Akira Kurosawa

Molto bene carissimi amici, dopo aver trattato Anatomia di un rapimento (Tengoku to Jigoku qui) del maestro Akira Kurosawa conosciuto con il titolo internazionale High & Low, oggi trattiamo la sua reimmaginazione, più che re-make/boot, quasi omonomima intitolata Highest 2 Lowest diretta da Shelton Jackson Lee, o altresì Spike Lee.


Invece di un ricco imprenditore desideroso di acquistare azioni per prendere possesso della ditta produttrice di scarpe presso la quale lavorava, il protagonista è un produttore musicale con buone orecchie come spesso ama sottolineare di noma David King che ha lanciato moltissimi artisti di colore al successo mondiale ed è il fondatore dello studio di registrazione Stackin' Hits che in passato aveva venduto la sua quota di maggioranza, ma non volendo categoricamente che la sua azienda fosse venduta a terzi, decide di pignorare i suoi beni (come il sig. Gondo del film originale) per riottenere la maggioranza e il comando dell'azienda. Prima che l'affare possa essere concluso, David riceve una telefonata minatoria che afferma di aver rapito il figlio adolescente (e non di circa 5/6 anni) di nome Trey (anch'egli inserito nel mondo della musica e a caccia di talenti) e richiede per la sua liberazione una forte somma che in grosso modo è l'intero patrimonio di David che necessita per concludere l'affare. Freddamente David decide di chiamare la polizia e di procedere con il pagamento del riscatto, ma poco tempo dopo, suo figlio ritorna sano e salvo a casa e si scopre che c'era stato uno scambio di persona poiché mentre il ragazzo stava giocando a basket con il suo migliore amico Kyle, questi aveva indossato la sua fascia confondendo il rapitore che richiede ugualmente il denaro da David se non vuole avere la morte di Kyle sulla coscienza. David però, nonostante il ragazzo rapito sia il figlio dell'autista e amico Paul, si rifiuta di pagare, ma a causa della campagna d'odio nei confronti del figlio su giornali e social che lo accusavano di essere il responsabile del rapimento del suo amico e temendo sempre l'opinione pubblica se avesse lasciato morire il ragazzo Senza pagare il riscatto decide finalmente di mettere mano al portafoglio con la promessa della polizia di riavere il denaro indietro e riportare incolume il giovane. E fin qui bene o male la trama è simile, ma la parte investigativa viene completamente omessa quando una volta consegnato il denaro a bordo di un treno, le autorità non riescono a beccare il vero responsabile del ricatto, ma un complice, senza però riuscire a riprendere il denaro, sarà David, grazie anche ad un indizio ricordato da Kyle, a trovare la pista, sempre legata alla musica e ad un artista che avrebbe voluto avere la sua attenzione, a sostituirsi alla legge con Paul a dargli man forte. Il finale che vede il confronto tra David e la causa dei suoi guai non riesce però a essere incisivo come nel film originale.

Considerazioni finali

Come sapete, apprezzo sempre quando in remake (o reimmaginazione come è stato etichettato il film) la storia non viene narrata in modo lineare scena per scena ma vengono adottate delle modifiche narrative interessanti. Lee tutto sommato ha avuto una buona idea: essendo il film distribuito da Apple Original Film ha voluto rendere la musica la vera protagonista pubblicizzando anche molti artisti di colore attraverso l'espediente narrativo del colosso musicale David King che si vanta di aver scoperto, lanciato e portato al successo tanti artisti, è orgoglioso della cultura della loro comunità, anche se questo aspetto viene fin troppo messo in evidenza a volte in maniera ridicola e grottesca dall'eccentrico produttore musicale, ma anche da altri personaggi come una delle agenti presenti per tentare di localizzare telefonicamente il rapitore che, dopo aver avuto una buona intuizione, si vantava dell'essere la migliore studentessa di colore del suo corso. David King è fin troppo sopra le righe, crede di essere sempre il re a cui tutti devono obbedire e possiamo notarlo nel modo spavaldo che adopera parlando al telefono con il rapitore dopo che ha costatato che il rapito non era suo figlio, non prova la minima empatia nei confronti dell'amico Paul dicendogli chiaro e tondo che non avrebbe pagato il riscatto a differenza del sig. Gondo che tenta il tutto per tutto di salvare la vita del ragazzo contattando la polizia e provando un forte stress emotivo sul da farsi e le sue conseguenze che invece nel personaggio di David non vediamo affatto; Tratta malissimo il suo amico che invece di odiarlo, ritorna a essere il suo amicone dopo che finalmente David cambia idea, per le parole del figlio che aveva affermato che aveva le migliori orecchie di NY ma il cuore più freddo (aggiungerei anche un odioso narcisista e dedito al culto della propria personalità) e la paura della probabile Shit Storm dell'opinione pubblica. La polizia mostra una professionalità pari a 0 e anche una certa intolleranza nei confronti di Paul per la sua fede musulmana e strani precedenti mai chiariti e ininfluenti sulla trama, inoltre saranno così inetti che nonostante i mezzi molto più moderni del 1963 si lasciano comunque sfuggire e vengono umiliati da David e Paul che in 4 e 4 8 beccano il rapitore che infine, invece di convocare in carcere David per confessare il proprio dramma interiore gli chiede di stringere un contratto vantaggioso a suo dire per entrambi, ma che il produttore musicale rifiuta. In definitiva una sorta di lunghissima pubblicità al rapper Rakim Athelaston Mayers, conosciuto come ASAP Rocky che personalmente non conoscevo, ma musicalmente non sembra male, che si rivela essere il rapitore. In definitiva un bruttissimo film irrispettoso dell'originale, persino il remake indiano è superiore a questo scempio.

Voto: 4/10

Gerry

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