Molto bene carissimi amici, dopo aver affrontato (qui) la 1ª trasposizione su schermo della fortunata saga polacca di The Witcher. Restando in tema, oggi invece affrontiamo il brand dal punto di vista dell'animazione con 2 film (il 1º del 2021 e il 2º di quest'anno) frutto di una produzione coreano-americana con le splendide animazioni dallo studio Mir.
The Witcher: Nightmare of the Wolf (2021) di Kwang Il Han, prequel della saga di Geralt di Rivia
Il nostro amato Geralt non sarà presente in questo 1º episodio se non negli ultimi minuti come futuro giovane allievo del protagonista della storia: Vesemir, di cui conosceremo, tramite dei flashback, la giovinezza e il duro e pericoloso allenamento a cui si sottopose, per diventare Witcher attraverso una procedura alchemica (che sembra essere più manipolazione genetica) conosciuta da pochissimi maghi. Inoltre, il medaglione del lupo viene mostrato non come semplice ornamento distintivo dell'ordine, ma anche una sorta di radar che segnala, vibrando, la presenza di un mostro. Vesemir conduceva una vita umile servendo una nobile casa con il padre in cambio di un tetto e del cibo appena necessario per la propria sopravvivenza, a rendere radiosa la sua vita era la fidanzata Illyana con cui trascorreva molto tempo raccontandos rispettivamente i propri desideri e sogni futuri sperando di fuggire da quel buco di regno in cui vivevano e migliorare il loro status sociale. Per Vesemir, la strada si apre quando un Witcher si fa condurre da lui presso la casa della sua padrona afflitta da deliri per combattere un demonio che ne era la causa. Vedendo il bel gruzzoletto di soldi guadagnati dal Witcher, il ragazzo decide volontariamente di sottoporsi al brutale allenamento per diventare strigo che consisteva nel combattere mostri, farsi avvelenare con un tipo di erba, venire riportati in vita e subire un processo alchemico mutageno che conferiva loro un invecchiamento molto più lento rispetto a un umano (parte molto interessante, perché nel film del 2001 non si faceva nessun riferimento al processo di trasformazione in Witcher). Nonostante la difficoltà per superare le prove, i Witcher continuavano a spuntare come i funghi, mentre i mostri rischiavano l'estinzione dando poco lavoro agli strighi che si davano anche ad attività illecite sbattendosene dei loro codici morali e causando un danno all'immagine dell'ordine. Si inizia in seguito a sospettare che proprio i maghi e i Witcher con le loro pratiche magiche, per evitare di rimanere disoccupati, creassero nuovi mostri per terrorizzare i regni che finivano per richiedere i loro servigi, e in particolare, ad alimentare questi sospetti era Tetra, una maga del regno di Kaedwen che li odiava profondamente (per motivi spiegati quasi alla fine), ma, Lady Zerbst (che si scopre essere niente meno Illyana che, grazie a un utile matrimonio, riesce a migliorare notevolmente la sua posizione sociale) consiglia prudenza e raccogliere prove prima di accusare di cospirazione i Witcher. Dopo l'attacco di un mostro che in natura non era in grado di parlare, e che biascicava una sorta di dialetto elfico, Vesemir e Tetra, continuandosi a punzecchiare a vicenda, sono obbligati a cooperare in un indagine per scoprire il responsabile della creazione della creatura ibrida e che li porterà al contempo anche ad occuparsi della misteriosa scomparsa di una gran quantità di giovani elfe.
The Witcher: Le sirene degli abissi (The Witcher: Sirens of the Deep, 2025) di Kang Hei Chul: una curiosa trasposizione all'interno dell'universo di The Witcher de La sirenetta
Per quanto sia un sequel, questo 2º episodio, che vede nuovamente Geralt di Rivia protagonista, può essere visto anche senza conoscere le vicende del suo predecessore. Pur continuando ad essere gore e splatter, ha un umorismo molto più marcato (e poco serioso rispetto al 1º) anche per la presenza dell'immancabile bardo e amico di Geralt, Jaskier (qui però chiamato Julian e spesso apostrofato con il nome d'arte Ranunculo) che continua a essere un personaggio noioso e molesto con le sue battute e a rigirare il coltello nella piaga di Geralt ricordandogli la sua relazione travagliata con Yennifer (che ahimè, neanche in questo film è affrontata in modo approfondito) e anche eventi riguardanti alla pellicola live action. Buona parte della trama centrale di questo 2º episodio, mi ha fortemente ricordato il classico Disney de La sirenetta: Geralt e Julian giungono presso il regno portuale di Bremervood, dove il bardo trascorse la sua giovinezza ed è qui che incontra la sua avvenente amica di infanzia Essi. Il rapporto di Julian ed Essi appare inizialmente simile a quello di Vesemir e Illyana, ma in realtà si tratta di semplice amicizia (e Geralt ne approfitta per farle una corte spietata e spesso imbarazzante) ed è il bardo a essere più restio a restare in quel regno dove veniva spesso bullizzato, Essi invece ama il regno che è nel frattempo sul punto di dichiarare una guerra a un popolo di sirene a seguito dell'assalto e uccisione di alcuni ricercatori di perle, unico freno però, è l'amore fortissimo del figlio legittimo del re, Agloval (una sorta di Eric per restare in tema de La sirenetta) e la principessa sirena Sh'eenaz (praticamente Ariel) ma il re cerca di convincere il giovane principe che quel matrimonio era impossibile, anche per motivi biologici della specie umana e quella delle sirene, e inoltre aveva degli obblighi verso il suo regno e non poteva rompere la sua linea di successione, mentre il giovane Agloval tenta di convincere il padre che l'unione con Sh'eenaz avrebbe permesso di portare la pace tra i 2 popoli di terra e di mare. Anche nella famiglia di Sh'eenaz ci sono delle tensioni, in particolare tra sua madre e la zia (una sorta di Ursula) che rivendica il suo amore per il loro re (ricambiato) che non poteva concretizzarsi in quanto non era in grado di dargli un erede, e cospirerà dietro l'ombra tentando di ingannare la nipote (in un modo che se avete visto La sirenetta potete benissimo immaginare e ci sarà un finale anche assai simile se non per qualche piccolo particolare). Anche in questo film, come in Wiedźmin, si pone enfasi sul rigido codice morale di Geralt, a differenza dei suoi colleghi, il lupo bianco decide quali incarichi portare a termine e rifiuta di uccidere i mostri se effettivamente questi non vengono ritenuti da lui una serie minaccia e comprende immediatamente che, sfruttando la paura e l'ignoranza basata su stereotipi, il popolo del mare era divenuto un capro espiatorio e il loro sterminio era ingiustificato e dunque il Witcher farà di tutto per evitare un inutile bagno di sangue. Altro personaggio molto interessante, e che ha una crescita e maturazione più spiccata, è Zelest, il figlio illegittimo del re e colui che in gioventù fu più violento a bullizzare il povero Julian. Il giovane diventa un soldato fedele e responsabile al fianco del padre che non può dargli una posizione di maggior prestigio a causa della sua illegittimità, ma allo stesso tempo orgoglioso e rispettoso verso certi valori la per la cui difesa è disposto a uscire fuori dai ranghi.
Pareri finali
In entrambi i film, l'animazione è pazzesca, lo studio Mir potrebbe competere alla pari con i migliori studi di animazione giapponese: il tratto dei disegni è elegante e i combattimenti sono spettacolari e molto fluidi. A livello di trama, ho preferito maggiormente Nightmare of the Wolf, mi ha fatto piacere conoscere di più il mondo dei Witcher che ho in parte odiato perché molti di loro aiutano le persone per uccidere pericolosi mostri in cambio di altissime somme (certo devono pur vivere e mangiare) e come strozzini, attraverso la legge della sorpresa, pretendono in caso di impossibilità di pagamento da parte dei loro clienti, di ottenere in custodia i loro figli per consegnarli ai maghi in grado di renderli Witcher (sempre che fossero sopravvissuti agli allenamenti mortali ovviamente). Inoltre molti di loro non hanno alcun rispetto della vita umana, tanto in Wiedźmin come in Nightmare of the Wolf, i Witcher non si fanno problemi a prelevare denaro dai cadaveri per riscuotere la loro paga di killer prezzolati di mostri. Diversi Witcher sono anche disonesti sfruttando la vulnerabilità e l'ignoranza dei propri clienti. Per quanto Vesemir appaia spavaldo, come Geralt, ha il proprio codice morale e scoperta la malvagità di alcuni suoi colleghi tenta di porvi rimedio, interessante anche il rapporto d'amore tra Vesemir e Illyana: nonostante abbiano entrambi 70 anni, Vesemir appare come un giovane uomo grazie al suo lentissimo invecchiamento, ma non prova repulsione per l'aspetto anziano di quella che fu l'amore della sua vita, ma la bacia ugualmente dolcemente. Il film suggerisce anche una certa simpatia Woke che però non disturba affatto, troviamo infatti una famiglia di colore attaccata da un mostro a inizio film, un amico di Vesemir è dichiaratamente gay, ma non c'è un esasperazione, evidenziazione e strumentalizzazione di tali elementi che dunque non incidono né pesano sulla narrazione. Le sirene degli abissi mi è abbastanza piaciuto nonostante non lo abbia trovato particolarmente originale, ma piuttosto citazionista direi, sempre mantenendo un tono (per quanto maggiormente umoristico) serioso e denso di violenza, ma con un finale abbastanza didascalico e volendo didattico.
Voto: 7/10
Gerry
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